Verde blu

2022-04-22 20:52:27 By : Mr. HeJun Yan

I dispositivi che usiamo ogni giorno hanno un costo ambientale. Ma ciascuno di noi può contribuire a diminuire le emissioni di anidride carbonica, con alcuni piccoli accorgimenti

Quando si parla del rapporto tra informatica e cambiamenti climatici il pensiero corre ai data center, ad Alphabet, a Meta e a tutte le altre Big Tech, molte delle quali si stanno impegnando a contenere le emissioni anche nella produzione di hardware. I giganti della tecnologia esistono perché nel mondo ci sono miliardi di dispositivi, sia aziendali sia privati, e a farne uso siamo tutti noi. Ma possiamo utilizzarli in modo più accorto per impattare meno sull'ambiente.

Il terzo accorgimento riguarda le stampanti che sono comode ma potrebbero invogliarci a stampare più del necessario. Una stampante casalinga in funzione consuma circa 30 watt di corrente e, in media, può produrre 20 pagine al minuto. Supponendo che una sola pagina venga stampata in un ventesimo di minuto - c'è il tempo di spooling che può variare e del quale non teniamo conto in questo calcolo sommario - si ottiene un consumo di 0,00016 kWh (ottenuto il tempo di stampa pari 0,0055 ore moltiplicato per i 30 watt minimi necessari alla stampa).

Nel 2020, secondo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), la produzione di un kWh di corrente elettrica aveva un costo in termini ambientali pari a 444 grammi di CO2. A questi si aggiunge l'inquinamento legato alla produzione di carta e di inchiostri e toner, impossibile da stabilire perché estremamente variabile a seconda dei componenti chimici impiegati. Inoltre, una stampante in modalità standby consuma 1,89 watt all'ora e non va neppure dimenticato che anche lo smaltimento di inchiostro e toner hanno un impatto sull'ambiente.

C'è poi la questione dello streaming. Secondo il World Economic Forum un'ora di streaming emette tanta CO2 quanto un viaggio in macchina di 250 metri, ossia circa 55 grammi. Per ridurre questo impatto ambientale, più che scegliere una minore qualità video, è opportuno utilizzare un display di minori dimensioni: il consumo energetico di un tv da 50 pollici supera di 90 volte quello del display di uno smartphone e di 4,5 volte quello del monitor di un computer. Infine, chi deve apprestarsi a cambiare computer prediliga i pc portatili, meno energivori e quindi meno pesanti sulle bollette. Inoltre, quando la batteria del laptop è carica e non lo si usa, si può scollegare dalla presa di corrente.

Su ogni pc aziendale dovrebbero esserci soltanto software utili allo svolgimento del lavoro: ogni programma e ogni plug-in, a maggior ragione se si appoggia a Internet per funzionare, ha un prezzo in termini di CO2. Non da ultimo le aziende dovrebbero creare delle procedure d'uso dei pc aziendali, permettendo o meno ai dipendenti di farne un uso privato. Sempre relativamente al campione di 3,5 milioni di pc esaminati, Nexthink sostiene di avere individuato software personali tra comunicazione, gaming e streaming in grado di generare circa 33 tonnellate di anidride carbonica ogni anno.