Imprese, commercio, artigianato: come supportare le attività locali? Rispondono i candidati sindaco di Monza - MBNews

2022-05-13 20:47:52 By : Mr. Yang Yao

I candidati alla carica di sindaco rispondono alle domande di MBNews. Ogni settimana i nostri quesiti sui temi che possono cambiare il volto della città. Questa settimana parliamo di supporto alle attività produttive all'economia locale.

“Non di facile soluzione attuare politiche di sostegno alla economia. Sappiamo che i problemi che quotidianamente devono affrontare gli artigiani, i commercianti, gli imprenditori e le imprese sono l’accesso al credito ed i costi di gestione. Se vogliamo essere realisti, l’Amministrazione Comunale non dispone di molti mezzi, ma alcuni interventi di aiuto quali: una riduzione della burocrazia, accelerazione nel rilascio di concessioni o permessi, snellimento procedure per richiesta inizio attività, riduzione di imposte pubblicitarie, apertura di un dialogo con le Associazioni di categoria al fine di trovare soluzione attuabili e sostenibili. Io sono per la disponibilità all’ascolto al fine di trovare un modo di collaborare per il bene comune. Il tempo non mi mancherà, il …mio ufficio sarà aperto tutti i giorni”.

“Serve sviluppare con maggiore decisione la promozione culturale e turistica della città. Non basta l’attenzione alla settimana attorno al Gran Premio, il Comune può sostenere con continuità una adeguata promozione di convegni, mostre, visite ai luoghi di richiamo architettonico e ambientale, anche attraverso la proposta di una card turistica che dia visibilità complessiva alle ricchezze di interesse turistico – culturale della città, unendo il Duomo con il suo Museo, la Corona Ferrea, la Cappella degli Zavattari, Il Museo degli Umiliati, la Villa e il Parco, la Cappella Espiatoria e l’Autodromo. In questa scia anche lo sviluppo di una specifica agenzia di promozione turistica. Turismo e commercio sono favoriti dal continuo miglioramento del decoro urbano e da strategie che favoriscano la sosta e la permanenza, valide sia per il commercio del centro sia per il commercio di quartiere. Riprendere con decisione le attività di dialogo e coinvolgimento fra parte pubblica e operatori attraverso lo strumento del Distretto Urbano del Commercio. All’interno di quel contesto diventa più facile operare anche in segmenti specialistici, come il commercio ambulante legato ai nostri mercati e alle fiere, e condividere con i commercianti i criteri di destinazione dei proventi della Tassa di soggiorno. Per Artigianato e Industria: le attività artigiane, e non solo, proteggono il loro avviamento e la loro produzione anche attraverso la possibilità di svilupparsi nella città dove operano: occorre introdurre premialità urbanistiche per favorire il mantenimento dei siti produttivi rispetto ad un eccesso di attenzione al residenziale. Fare incontrare domanda delle imprese e offerta di personale preparato adeguatamente è uno dei temi forti di sempre: alle crisi si risponde con la professionalità e la competenza. Monza ha un ricchissimo patrimonio di Scuole e di Centri di formazione professionale, di cui uno comunale, l’Azienda speciale di Formazione “Paolo Borsa”. Sviluppare in intesa con Artigianato e Industria i percorsi formativi degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) e la verifica di iter e qualifiche professionali in accordo col tessuto artigianale e industriale locale è una via che, come dimostra la Germania, produce risposte valide per il mondo produttivo e per i bisogni di occupazione e stabilità di vita dei singoli. In accordo con Provincia e Associazioni artigianali e di impresa, stimolare e sostenere l’innovazione diffusa attraverso l’individuazione di progetti rivolti alla sperimentazione alla innovazione tecnologica, anche intervenendo su aree dismesse di proprietà comunale da rigenerare e convertire in nuove attività”.

“Rapporto impresa e territorio: il Comune deve farsene carico. E’ fondamentale uno sportello impresa veramente efficace. Il Comune deve andare verso le imprese e ascoltarle, anche istituendo un Assistente Sociale delle Imprese. Uno dei problemi più comuni, sembra assurdo ma è così, è la ricerca dei dipendenti da parte delle imprese e il Comune deve farsi carico di un censimento della forza lavoro disponibile sul territorio, per avere idee chiare riguardo i disoccupati e le persone che cercano lavoro, quindi mediare con le aziende per trovare opportunità per queste persone. Ad esempio, agevolando periodi di prova per favorire l’inserimento lavorativo, mettendo a disposizione risorse e docenti qualificati in pensione ma efficienti. Il Comune potrebbe e dovrebbe intervenire sulle aeree dismesse, sbloccare aree ferme tentando tutte le possibilità, anche parlando coi magistrati per questi scopi, e deve trovare modo di interloquire con efficacia coi proprietari, attivandosi per rendere fruibili e operative le aeree dismesse bloccate e improduttive. E’ importante evitare di consumare ulteriore territorio per nuovi insediamenti. Tema enorme è quello di favorire al massimo la formazione e l’inserimento nel mondo lavorativo dei giovani. Il Comune deve intervenire nel rapporto scuola/lavoro intercettando le potenzialità specifiche del territorio. Le scuole tecniche dovrebbero ascoltare le aziende e l’Amministrazione deve entrare su questa tematica favorendo una formazione ad hoc per il tessuto imprenditoriale locale. Servono atti concreti come creare spazi di formazione tecnica per i giovani e riconoscere spazi formativi all’interno delle aziende, anche facendo da tramite con polizze assicurative e gli enti preposti ai controlli come INAIL ecc. I dirigenti andati in pensione possono essere eccellenti formatori, con un minimo contributo da parte del Comune. Per le piccole imprese e i commercianti è fondamentale il tema della tassazione locale, che riguarda l’occupazione suolo pubblico e le imposte sulla pubblicità. Bisogna trovare il modo di diminuire questo tipo di tassazione, adoperandosi anche per chi è in difficoltà con rateizzazione e spostamenti dei pagamenti. Va incentivata inoltre, anche per motivi sociali e di fruibilità all’interno dei quartieri, soprattutto da parte degli anziani, la politica dei negozi di vicinato. Fondamentali iniziative e interventi in collaborazione con le Consulte di quartiere, che dovrebbero svolgere anche il ruolo di “sentinelle pubbliche” nell’ intercettare i disagi dei negozianti e del piccolo commercio locale”.

“L’acuirsi della crisi economica è stata un durissimo colpo per le finanze di famiglie, cittadini e imprese. La pandemia e, in seguito, l’utilizzo sconsiderato del green pass – strumento vessatorio senza nessuna utilità dal punto di vista sanitario – hanno danneggiato gravemente molte attività. Se a questo si aggiunge l’aumento esponenziale delle bollette energetiche, dovuto a motivi puramente speculativi, si comprende come sia il momento di impegnare tutte le risorse possibili per agevolare e supportare la crescita dell’economia locale. Prima di tutto guardiamo ai nostri concittadini, alle loro attività, al loro quotidiano: vanno protetti dall’invasione di megaimpianti commerciali e messi in condizione di poter ripartire nel modo migliore. Proponiamo perciò, come primo punto, la limitazione delle aperture di nuovi Ipermercati e di poli logistici stranieri. Da troppo tempo il territorio è diventato terra di conquista per questi operatori: e sappiamo benissimo che, se nel breve periodo riescono a offrire nuove opportunità di lavoro, nel medio e lungo periodo generano una irreversibile distruzione del tessuto commerciale e sociale preesistente con conseguenze gravi per molti lavoratori e per le loro famiglie. Inoltre fra le nostre proposte sottolineo: incentivi per la nascita di nuove imprese commerciali di prossimità, in modo da equilibrare gli scompensi in termini di offerta in alcune zone della città. Azzeramento della Tari e altre tasse comunali per le categorie più colpite nel periodo 2020/2022: commercianti, ambulanti, ristoratori, albergatori eccetera. Sospensione della Cosap fino al 2025 e cancellazione delle pendenze per gli anni 2020/2022, in modo da sostenere le attività commerciali e di ristorazione. Estensione dell’orario delle attività mercatali anche al pomeriggio, in modo da permettere a più persone di acquistare in questi luoghi. Difesa della manodopera locale attraverso agevolazioni fiscali per le imprese che assumono lavoratori residenti sul territorio da almeno 5 anni”.

“Gli imprenditori avvertono la necessità della costituzione di un ufficio “bandi”, per avere accesso ad una diretta e costruttiva interlocuzione; attenzione prioritaria per la sicurezza; razionalizzazione della viabilità; sburocratizzazione delle procedure, specie con riferimento all’accesso ai fondi PNRR; efficienza delle infrastrutture. Sono priorità che il nostro programma individua come tali; non per demagogia elettorale, ma per la considerazione che la mortificazione della piccola impresa, come del commercio di prossimità, già stressati da crisi economica e sanitaria, equivale a soffocamento di quelli che sono i polmoni dell’economia nazionale, e le “finestre di luce” nel contesto urbano”.

“«Bisogna sostenere le attività locali» è una di quelle frasi che si sentono dire più spesso in campagna elettorale, ma poi? Poi succede sempre che chi governa non riesca mai ad abbassare davvero le tasse. La nostra mozione per rendere gratuita l’occupazione di suolo pubblico ai commercianti ci fu bocciata qualche mese fa, salvo dopo ripresentarla loro all’aula. Va beh, sono abituato allo stile di certi partiti che prima di tutto pensano al proprio consenso, e dopo forse al bene dei cittadini. Per non parlare dei grandi supermercati che stanno invadendo la città. “Basta barattare le aree dismesse con i centri commerciali” dichiarava l’attuale Sindaco criticando l’amministrazione Scanagatti, ma in questi 5 anni ha fatto la stessa cosa. Non si può tutelare il piccolo commerciante autorizzando ovunque medie e grandi strutture di vendita, così si contribuisce al loro fallimento. Il nostro programma parla chiaro: basta centri commerciali. Riduzione delle tasse dove il comune può intervenire. Snellimento delle procedure burocratiche. Realizzazione di App che mettano in rete le diverse attività e diffusione delle social street. Alla base di tutto ci sarà l’Ascolto, pratica che è venuta a mancare in questi 5 anni, il commerciante deve percepire l’amministrazione pubblica come un’alleata, non come un nemico”.

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