Attrezzatura per alpinismo: cosa serve per cominciare a scalare - SportOutdoor24

2022-09-23 18:43:36 By : Mr. Hugo Hou

Se tra tutte le attività outdoor ha deciso di cominciare a scalare, una delle primissime cose che ti sarai trovato a dover capire è l’attrezzatura per alpinismo. Non solo l’abbigliamento, cioè pantaloni, giacca, scarponi e intimo per affrontare situazioni in quota se non in alta quota, ma proprio gli strumenti più tecnici come piccozza, imbrago, rinvii, moschettoni e tutto quello che consente di progredire su una parete verticale e passare dall’arrampicata al vero e proprio alpinismo.

La prima cosa che devi capire relativamente all’attrezzatura per alpinismo quando vuoi cominciare a scalare è l’espressione “n.d.a” che si legge nelle relazioni e nelle guide alle vie alpinistiche. L’acronimo “n.d.a” nel gergo della montagna significa “normale dotazione alpinistica”, cioè tutto ciò che è necessario e indispensabile per affrontare su roccia difficoltà fino al III grado (e su ghiaccio di massimo 55°). È l’attrezzatura base da avere sempre nello zaino, anche “correndo il rischio” di non doverla usare ma assicurandosi la possibilità di cavarsela nella quasi totalità delle situazioni che si incontreranno (quasi perché l’alpinismo, come molte attività outdoor, ha sempre un margine di incertezza e imponderabilità).

Prima dell’attrezzatura di base e della normale dotazione alpinistica partiamo dalle cose più semplici, cioè l’abbigliamento per alpinismo.

Scarponi La scelta dello scarpone dipende dal tipo di terreno e dalle pendenze: per terreni rocciosi o ghiaiosi, con pendenze relativamente modeste, possono andar bene anche scarponi più leggeri e flessibili, per terreni più tecnici o verticali è necessario che la suola sia rigida e strutturata, per “tenere” l’appoggio nei passaggi più tecnici o gestire eventuali ramponi (nel qual caso è indispensabile ovviamente che gli scarponi siano ramponabili).

Guscio e pantaloni Sono il primo strato che protegge da eventuali condizioni meteo avverse. Tipicamente non tengono caldo ma proteggono da vento, pioggia o neve, e sono sempre dotati di una membrana impermeabile e traspirante. Un altro aspetto da considerare oltre alla membrana è la resistenza del tessuto all’abrasione o al rischio di strappi: tipicamente gli alpinisti preferiscono gusci a 3 strati, più rigidi e secchi, talvolta anche meno traspiranti, ma sicuramente più riparanti dalle intemperie e più resistenti. Poi, se per la parte superiore del corpo ci si può coprire con anche 2 strati che tengono caldo, per i pantaloni oltre a una calzamaglia non c’è altro, quindi rispetto alle condizioni meteo è bene considerare se è necessaria una fodera interna in tessuto tecnico che trattiene il calore.

Piumino Magari durante la progressione non serve, ma poi diventa indispensabile alla prima sosta. Per questo un piumino è sempre necessario dentro lo zaino di un alpinista. Si dice piumino ma si intende una giacca imbottita e che tiene caldo: oggi ormai ce ne sono di modelli leggerissimi e compattabili nelle proprie tasche, con imbottiture sintetiche che sono pari (se non, in determinate condizioni, anche meglio) della piuma. Anche in questo caso tessuti tecnici resistenti a strappi e abrasioni, nonché la presenza di un cappuccio, possono fare la differenza in determinate condizioni.

Primi strati È ormai finita l’epoca delle calzamaglie e delle maglie di lana pungenti e irritanti. Oggi il primo strato, il base layer a contatto con la pelle, è un tessuto supertecnico che non trattiene l’umidità e termoregola in base alle condizioni meteo e al livello di attività. Calzamaglia, maglia e anche intimo sono in tessuto sintetico o misto sintetico-lana che si asciuga rapidamente e non aumenta la sensazione di freddo.

Guanti, berretto, passamontagna Dipende sempre dal meteo, ma in ogni caso un paio di guanti (un paio più tecnici e sensibili, per le manovre tecniche in parete, uno più caldo per i climi più rigidi o la neve), un cappello o passamontagna in caso di freddo, o eventualmente un buff sarebbero sempre da avere nello zaino.

E ora vediamo quindi l’attrezzatura di base per l’alpinismo, ovvero la dotazione più specificamente tecnica di uno scalatore che non deve mai mancare prima di un’ascensione.

Casco Fondamentale perché la caduta massi non è solo possibile ma probabile. Qualunque casco omologato garantisce gli standard di sicurezza, poi più sono leggeri e più costano (o viceversa).

Imbrago Quelli classici da alpinismo si differenziano da quelli da arrampicata per la fascia lombare più ampia e più in grado di sorreggere il maggior peso dell’attrezzatura. Dipende ovviamente dal tipo di scalata scegliere quello tradizionale o uno più leggero e comodo per camminare in cordata.

Rinvii Sono un indispensabile strumento di sicurezza formato da due moschettoni tra loro collegati da una fettuccia di dyneema. Ne serviranno sempre più di quelli che si portano, per cui meglio averne di diverse lunghezze.

Zaino Ormai da anni esistono zaini specifici da alpinismo, più stretti e alti, senza lacci o cinghie esterne che potrebbero incastrarsi, con litraggi che vanno dai 25 litri per una scalata di un giorno ai 40 e oltre per scalate di più giorni. OLtre a ciò sono studiati ergonomicamente per consentire di avere tutto ciò che serve rapidamente a portata di mano.

Moschettoni e moschettoncini Sul mercato ce ne sono di diverse forme e dimensioni: a D, a pera, asimmetrici, etc. Ogni forma e ogni dimensione ha un suo uso specifico, dall’autoassicurazione alle calate e alle soste. Sempre meglio averne uno in più per ogni tipo, perché è molto probabile perderli.

Assicuratori O dispositivi di assicurazione, servono a frenare lo scorrimento della corda in tutte le situazioni in cui è necessario, per esempio le calate. Anche in questo caso ne esistono di diversi modelli e di diversi marchi, ed è l’esperienza alla fine a far decidere quale è il più indicato per le proprie esigenze e capacità.

Corde o mezze corde Fondamentali per la sicurezza e per determinati passaggi come le calate, non dovrebbero mai mancare nella dotazione alpinistica. Più sono lunghe e più sono versatili, ma anche ingombranti e pesanti. Però nel caso di attraversamento di un ghiacciaio e di recupero di un compagno caduto in un crepaccio la lunghezza può fare la differenza.

Viti da ghiaccio Magari le si porta senza usarle, ma su determinate pareti possono essere lo strumento che toglie d’impaccio. Ed è sempre meglio averle nello zaino.

Piccozza una sola, da alpinismo, o due polivalenti, dipende dal tipo di parete, dalla pendenza e dalle condizioni del terreno. Ma per progredire e anche per fermare eventuali scivolamenti (per esempio sui ghiacciai) sono essenziali.

Ramponi Anche per i ramponi, come la piccozza, dipende: ne esistono di diversi tipo per diversi usi, dalla progressione su neve o ghiacciaio alla scalata vera e propria su pareti ghiacciate. Una esaustiva descrizione dei ramponi si può leggere qui.

Cordini Anche questi fondamentali in caso di recupero, sosta e altre situazioni: meglio averne sempre una scelta nello zaino.

PS: l’alpinismo non è un’attività che si può improvvisare. Per imparare l’unica strada è quella di affidarsi alle Guide Alpine e seguire corsi specifici, come quelli organizzati dal CAI.

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