Arte, letteratura e musica per il fine settimana di Suoni Controvento

2022-07-22 18:41:50 By : Ms. Mary Xiang

Dopo il dinamico Cimini, che ha entusiasmato il pubblico di Villa Anita a Sigillo con il suo “Karaoke Tour Estate”, il programma di Suoni Controvento –  festival estivo di arti performative promosso da Aucma con il sostegno della Regione Umbria, della Fondazione Perugia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e di Sviluppumbria – prosegue oggi (22 luglio) alle 17 al Parco Eolico di Cima Mutali a Fossato di Vico con l’inaugurazione di “Maceria-3022” di Esco Rosa, al secolo Francesco Rosati.

“Maceria-3022” è un progetto di land art che riprende il concetto megalitico dell’architettura preistorica, accomunando l’artista contemporaneo all’essere primordiale che crea le sue opere con ciò che lo circonda, ma lo spazio dell’uomo contemporaneo si è evoluto e di conseguenza anche le sue risorse. L’obiettivo sarà quello di riciclare un materiale industriale, dopo averlo trasformato, per riqualificarlo in un nuovo spazio, donandogli una nuova natura. Con un’installazione site-specific si andrà ad intervenire direttamente sul territorio e gli osservatori potranno interagire sia con la struttura che con lo spazio. Ingresso libero. Evento realizzato in collaborazione con Comune di Fossato di Vico, Accademia di Belle Arti di Perugia e Pro Fossato.

Domani, per motivi di salute, Caterina Venturini non potrà essere presente alla passeggiata letteraria del format “Libri in cammino”. A sostituirla sarà lo scrittore Giovanni Dozzini che dialogherà con i partecipanti sul suo libro “Qui dovevo stare” (Fandango libri). Appuntamento è sempre alle 16.30 al rifugio Mainardi di Costacciaro (raggiungibile da Costacciaro salendo in via Ronchi, in direzione Pian delle Macinare). Informazioni e prenotazioni: 347 1148395 – romaniermete@gmail.com. Evento realizzato in collaborazione con il Comune di Costacciaro e con l’associazione L’Olivo e la Ginestra.

Il libro – Luca Bregolisse, detto il Brego, imbianchino quarantenne che se può lavora in nero, ha un passato da ragazzo dei centri sociali, una moglie a casa a cui non dà mai retta, una figlia piccola, un padre pensionato e comunista – che, quando è stato il momento, ha votato per la mozione Occhetto che ha ammazzato il partito – e un dipendente marocchino di nome Nabil pieno di guai, molti dei quali da ricondurre al figlio minorenne Mohamed, detto Massimino, che spaccia e ogni tanto scompare. Il Brego lo sa come funzionano le cose, che prima in provincia tutti si stava meglio, senza immigrati e senza ladri, tanto che adesso è giusto pensare al porto d’armi, tra un caffè corretto con il suo amico il Tordo e un’occhiataccia della madre, che da morta gli si è appollaiata tra il sopracciglio e la tempia e non gli parla. Solo che le cose si complicano quando Massimino torna a casa pestato dalla polizia e poi si dilegua, Nabil smette di presentarsi al lavoro per andarlo a cercare, e la vita quotidiana fatta di paste al sugo, appuntamenti serali e puntate al bar sembra uscire dai suoi binari. A quel punto, il Brego dovrà decidere se pensare a loro, a risolvere le cose come vorrebbe la moglie Pamela, o pensare a sé come vuole lui e costruirsi un futuro diverso da quello che gli è stato riservato. “Qui dovevo stare” racconta sedici giorni tra le maglie di un ragionamento interiore senza scampo e senza sconti, in un’escalation di disillusione e intolleranza, offrendo al lettore un rovesciamento di prospettiva provocatorio sulla mentalità e le scelte politiche di un Paese allo sbando, in cui il tessuto sociale è esploso e chi votava falce e martello oggi vota a destra, perché più del resto vale la paura.

Alle 18 a Pian di Monte (area decollo sud) land art con l’inaugurazione di “Wind Isolation” di Andrea Mirra. La condizione di isolamento porta l’uomo a credere che tutto ciò che lo circondi si isoli insieme a lui, si arresti, fino ad un riavvio complessivo del tutto, legato egoisticamente allo stesso uomo. Ma non è così. È proprio nel momento dell’attesa che il vento parla, urla, si scuote e sussurra. La natura non si ferma, continua nel suo ciclo vitale. Per l’uomo è un’attesa, apparentemente atemporale, dove in realtà tutto continua a scorrere in maniera costante, si amplifica e riprende i suoi spazi. L’esigenza è farsi scultura nel silenzio sonoro della natura. Aspettare. Ascoltare. Isolarsi nel vento. Ingresso libero. Evento realizzato in collaborazione con il Comune di Sigillo, l’Accademia di Belle Arti di Perugia, la proloco di Sigillo.

Alle 21 il ramo slow del Festival si sposta in piazza Fiorucci a Pietralunga per “L’urlo dell’Africanità” di Lisa Manara e Aldo Betto. Il concerto si focalizza sulle canzoni di Nina Simone, Miriam Makeba, Cesaria Evora e Fatoumata Diawara, arricchito da sonorità soul, funk ed echi africani, creando un sound moderno, del tutto personale, grazie anche a brani dalle sonorità capoverdiane, sfruttando la forma canzone, che nei concerti viene portata ad una dimensione più istintiva e libera. Ingresso libero. Evento realizzato in collaborazione con il Comune di Pietralunga e la rivista Jazz Around.

Domenica 24 luglio alle 16.30 a Pian di Rolla sul monte Motette a Scheggia e Pascelupo tappa del tour Live 2022 di Alessandro Mannarino. Urla di battaglia, suoni della natura, forze ancestrali e primordiali, corpi, festa ed energia sono solo alcuni degli elementi che compongono quello che è un vero e proprio rituale che va oltre il concerto. Si parte da uno scenario quasi distopico, di lotta e resistenza, passando per un momento catartico e di liberazione, per finire sulle note dei grandi classici dell’artista. Prevendite su TicketItalia e TicketOne.

“Sono entusiasta di poter partecipare a questa esperienza umbra in questo spazio naturale e meraviglioso – commenta Mannarino – In questi concerti, immersi totalmente nella natura, siamo tutti un po’ più nudi, esce fuori un’umanità più libera, più disinvolta che nelle città è invece sempre più controllata. Questi concerti fanno uscire un lato diverso sia mio che del pubblico. Sarà un viaggio musicale e naturalistico in cui rifaremo tutti insieme i grandi classici della mia carriera e i brani del mio ultimo progetto “V”, un disco che ho scritto in due anni e poco più durante la pandemia, e in cui ho messo dentro i rumori di foresta e i suoni della natura”.

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