Parlano i responsabili della Herambiente dove ieri mattina si è verificato l’infortunio sul lavoro La causa sarebbe un difetto di comunicazione. L'uomo trasportato a Careggi con l’elisoccorso
Castelfranco, 18 giugno 2022 - Un problema di comunicazione. Un "vai" preso come segnale per riattivare il macchinario e che, invece, probabilmente era riferito a un’altra operazione. Potrebbe essere questa la causa dell’infortunio sul lavoro accaduto ieri mattina intorno a mezzogiorno alla piattaforma di stoccaggio Herambiente del GruppoHera in via Malpasso a Castelfranco. Un operaio di 43 anni di Livorno, dipendente della livornese Nsa, è rimasto schiacciato tra due lastre della catena di filtraggio dei fanghi. L’operaio ha riportato una forte compressione del torace, lamentava forti dolori anche se è sempre rimasto cosciente e dalle notizie che siamo riusciti ad avere dall’ospedale di Careggi dove è stato ricoverato e dall’Asl non sarebbe in pericolo di vita.
L’operaio è arrivato alla Herambiente di via Malpasso (ex Ecolevante) ieri mattina per effettuare la periodica manutenzione della filtropressa, una specie di catena lunga alcuni metri a fisarmonica che serve per strizzare i fanghi tramite la compressione di lastre con in mezzo i filtri. I due tecnici della Nsa stavano sostituendo i filtri, mentre un terzo operaio – dipendente di Herambiente – era al comando del macchinario che azionava o spengeva a seconda delle indicazioni dei due tecnici esterni. In pratica la filtropressa veniva disattiva e le lastre lasciate distanziate tra loro per tagliare e sostituire il filtro, riazionata a operazione completata e bloccata nuovamente per consentire il distanziamento delle due lastre successive. Per togliere i filtri, entrambi i tecnici della Nsa dovevano entrare con il busto tra le due lastre, tagliare la parte da sostituire, montare la nuova, uscire e ridare il via per l’azionamento all’operaio della Hera che era addetto al bottone.
A un certo punto quest’ultimo avrebbe sentito un "vai", come comando per far ripartire la filtropressa, ma quando il macchinario ha ripreso a funzionare il quarantatreenne di Livorno era ancora in mezzo alle due lastre ed è rimasto schiacciato. "L’uomo è sempre rimasto cosciente – dicono alla Herambiente – Ma lamentava forti dolori al costato superiore. Abbiamo messo in atto tutte le procedure in caso di infortunio, sono intervenuti i nostri sanitari e subito dopo il 118. Il medico del servizio di emergenze urgenza ha deciso di far arrivare l’elisoccorso Pegaso per evitare il trasporto in ambulanza che avrebbe comportato sbalzi e scossoni le cui conseguenze non sarebbero state valutabili al momento del primo soccorso. Ecco perché è stato attivato il Pegaso". L’operaio è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale fiorentino di Careggi in codice rosso più per la dinamica dell’incidente che per le conseguenze fisiche. Il macchinario non è stato posto sotto sequestro. E anche questo è un segnale che le conseguense dell’infortunio sono state meno gravi di quello che avrebbero potuto essere.
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