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2022-06-10 18:45:21 By : Mr. Jeff Ho

Salone del Mobile e Fuorisalone 2022

Aka è una “sedia un po’ sgabello” in multistrato di faggio e rappresenta un elogio all’ibridazione funzionale. La struttura scarnificata dell’oggetto, oltre alla sua geometria rigorosa, rimanda ad alcune sperimentazioni precedenti di Grcic. L’unione dei tre settori di multistrato evidenzia come artigianato e industria possano integrarsi attraverso la “poesia del fare”. La gamba frontale diventa schienale e poi altro, proponendo possibilità di utilizzo differenti. Interessante guardare Aka anche dal sotto, per leggerne i particolari costruttivi - e non solo - a cui solitamente  viene data poca attenzione.

Il miscelatore One sembra generato da un innesto verticale, tra una leva di selezione dell’acqua e la sua bocca di erogazione: un solo elemento contiene il necessario per regolare quantità e temperatura d’acqua, attraverso l’adozione di una cartuccia progressiva. Dalle dimensioni minute e una sezione del tubo da ventidue millimetri, risulta comodo e di utilizzo intuitivo. Un prodotto, effettivamente, senza tempo.

Lo stand Zanotta celebra il cinquantesimo anniversario della collezione Quaderna, progettata dal gruppo fiorentino Superstudio, attraverso la realizzazione di un allestimento caratterizzato e scandito dalla tipica quadrettatura senza tempo della collezione stessa, adattata all’ambiente. Lo sviluppo dello spazio espositivo risulta geometrico ed efficace quanto le linee ortogonali del suo decoro. La collezione dei cinquant’anni di Quaderna, arricchita di nuovi elementi, oltre a rinnovare il suo rapporto dialettico con lo spazio dell’abitare, ci ricorda quanto sia importante progettare partendo da un pensiero.

Il divano Taipi, con struttura in tubolare metallico brunito, diventa una palestra per assumere posture differenti: la possibilità di spostare gli schienali - attraverso una semplice rotazione - permette di utilizzare Taipi in momenti diversi della giornata, in rapporto alle proprie esigenze. La composizione, dalle linee essenziali e ben disegnate,  appare come un chiaro invito alla conversazione.

La lampada LLL è un progetto presentato al Salone Satellite, vetrina importante per giovani designers under 35 – quest’anno oltre seicento - provenienti da tutto il mondo. Pietro Sculco, ingegnere di formazione, ha ideato questa lampada composta da due o più elementi mobili ricaricabili, stampata in 3d direttamente nel proprio studio; la particolare maniglia, integrata nel corpo illuminante, favorisce la flessibilità di utilizzo della lampada stessa. Interessante anche il suo modo di presentarsi, parlando di idee e brevetti.

Lo scrittoio Orlando, con struttura in massello di legno e piano in multistrato, reinterpreta alcuni riferimenti al passato in modo colto, elegante e silenzioso. Può essere pensato come un banco di scuola contemporaneo proiettato nell’ambiente domestico o lavorativo, in cui il pannello di multistrato piegato genera il piano e uno spazio sottostante per riporre gli oggetti.  

La sedia Velit, proposta per ambienti sia interni che esterni, è realizzata con una struttura in tubo metallico. Risulta particolarmente interessante la soluzione costruttiva adottata per il disegno della seduta e dello schienale: un filo d’acciaio con l’apparente consistenza della corda, grazie alla sua flessibilità e morbidezza. Il cuscino in poliuretano autopellante, provvisto di elementi di fissaggio che sfruttano la presenza stessa dei filamenti metallici della seduta, completa funzionalmente questa sedia comoda e impilabile.

Il tavolo Klay di Krusin ha visto già tanti Saloni, ormai rappresenta un “classico” dell’azienda. L’aspetto capace di rinnovarlo è la nuova finitura con cui è stato presentato, studiata anche per gli ambienti all’aperto: un inedito rivestimento tessile applicato sull’intera superficie del tavolo, che evidenzia il giusto equilibrio tra artigianalità e tecnologia. Una soluzione coraggiosa con evidenti rimandi al mondo dell’arte contemporanea: Alberto Burri e le sue sperimentazioni materiche sono state, probabilmente, delle ispirazioni importanti.

Il Miscelatore Switch On trasmette l’idea di garantire una gestione controllata dell’acqua e della sua temperatura, in modo intuitivo. La collezione, dalle linee semplificate con proporzioni sempre rigorose, per garantire “l’accensione” dell’acqua importa – in modo efficace - l’esperienza concettuale degli interruttori di corrente a parete e di quella dei dimmer per la regolazione della temperatura.

La collezione di lampade a led Ixa offre la possibilità di utilizzare la luce dove necessario, in massima “libertà geometrica” nello spazio. Le tre soluzioni proposte sono definite da un carattere senza tempo, in cui i vari componenti costruttivi - seppur ben evidenti – non risultano mai invasivi o predominanti: diffusori, giunti, steli e contrappesi risultano parte di un medesimo organismo pronto al movimento.

Aka è una “sedia un po’ sgabello” in multistrato di faggio e rappresenta un elogio all’ibridazione funzionale. La struttura scarnificata dell’oggetto, oltre alla sua geometria rigorosa, rimanda ad alcune sperimentazioni precedenti di Grcic. L’unione dei tre settori di multistrato evidenzia come artigianato e industria possano integrarsi attraverso la “poesia del fare”. La gamba frontale diventa schienale e poi altro, proponendo possibilità di utilizzo differenti. Interessante guardare Aka anche dal sotto, per leggerne i particolari costruttivi - e non solo - a cui solitamente  viene data poca attenzione.

Il miscelatore One sembra generato da un innesto verticale, tra una leva di selezione dell’acqua e la sua bocca di erogazione: un solo elemento contiene il necessario per regolare quantità e temperatura d’acqua, attraverso l’adozione di una cartuccia progressiva. Dalle dimensioni minute e una sezione del tubo da ventidue millimetri, risulta comodo e di utilizzo intuitivo. Un prodotto, effettivamente, senza tempo.

Lo stand Zanotta celebra il cinquantesimo anniversario della collezione Quaderna, progettata dal gruppo fiorentino Superstudio, attraverso la realizzazione di un allestimento caratterizzato e scandito dalla tipica quadrettatura senza tempo della collezione stessa, adattata all’ambiente. Lo sviluppo dello spazio espositivo risulta geometrico ed efficace quanto le linee ortogonali del suo decoro. La collezione dei cinquant’anni di Quaderna, arricchita di nuovi elementi, oltre a rinnovare il suo rapporto dialettico con lo spazio dell’abitare, ci ricorda quanto sia importante progettare partendo da un pensiero.

Il divano Taipi, con struttura in tubolare metallico brunito, diventa una palestra per assumere posture differenti: la possibilità di spostare gli schienali - attraverso una semplice rotazione - permette di utilizzare Taipi in momenti diversi della giornata, in rapporto alle proprie esigenze. La composizione, dalle linee essenziali e ben disegnate,  appare come un chiaro invito alla conversazione.

La lampada LLL è un progetto presentato al Salone Satellite, vetrina importante per giovani designers under 35 – quest’anno oltre seicento - provenienti da tutto il mondo. Pietro Sculco, ingegnere di formazione, ha ideato questa lampada composta da due o più elementi mobili ricaricabili, stampata in 3d direttamente nel proprio studio; la particolare maniglia, integrata nel corpo illuminante, favorisce la flessibilità di utilizzo della lampada stessa. Interessante anche il suo modo di presentarsi, parlando di idee e brevetti.

Lo scrittoio Orlando, con struttura in massello di legno e piano in multistrato, reinterpreta alcuni riferimenti al passato in modo colto, elegante e silenzioso. Può essere pensato come un banco di scuola contemporaneo proiettato nell’ambiente domestico o lavorativo, in cui il pannello di multistrato piegato genera il piano e uno spazio sottostante per riporre gli oggetti.  

La sedia Velit, proposta per ambienti sia interni che esterni, è realizzata con una struttura in tubo metallico. Risulta particolarmente interessante la soluzione costruttiva adottata per il disegno della seduta e dello schienale: un filo d’acciaio con l’apparente consistenza della corda, grazie alla sua flessibilità e morbidezza. Il cuscino in poliuretano autopellante, provvisto di elementi di fissaggio che sfruttano la presenza stessa dei filamenti metallici della seduta, completa funzionalmente questa sedia comoda e impilabile.

Il tavolo Klay di Krusin ha visto già tanti Saloni, ormai rappresenta un “classico” dell’azienda. L’aspetto capace di rinnovarlo è la nuova finitura con cui è stato presentato, studiata anche per gli ambienti all’aperto: un inedito rivestimento tessile applicato sull’intera superficie del tavolo, che evidenzia il giusto equilibrio tra artigianalità e tecnologia. Una soluzione coraggiosa con evidenti rimandi al mondo dell’arte contemporanea: Alberto Burri e le sue sperimentazioni materiche sono state, probabilmente, delle ispirazioni importanti.

Il Miscelatore Switch On trasmette l’idea di garantire una gestione controllata dell’acqua e della sua temperatura, in modo intuitivo. La collezione, dalle linee semplificate con proporzioni sempre rigorose, per garantire “l’accensione” dell’acqua importa – in modo efficace - l’esperienza concettuale degli interruttori di corrente a parete e di quella dei dimmer per la regolazione della temperatura.

La collezione di lampade a led Ixa offre la possibilità di utilizzare la luce dove necessario, in massima “libertà geometrica” nello spazio. Le tre soluzioni proposte sono definite da un carattere senza tempo, in cui i vari componenti costruttivi - seppur ben evidenti – non risultano mai invasivi o predominanti: diffusori, giunti, steli e contrappesi risultano parte di un medesimo organismo pronto al movimento.

“I dettagli non sono dettagli. I dettagli sono il design”. Ricordando questa frase di Ray e Charles Eames, ormai datata ma più attuale che mai, è iniziata la caccia ai cosiddetti “dieci progetti da non perdere” per le corsie della fiera: forse, davanti a un’offerta così ampia, con oltre duemila espositori, anche gli stessi prodotti diventano a loro volta dettagli di una strategia aziendale ben programmata.

Finalmente è arrivata la tanto sospirata sessantesima edizione del Salone Internazionale del Mobile, il primo dell’era post-Covid. Il tema della sostenibilità ambientale sembra aver contagiato gli addetti ai lavori con proposte, però, non sempre del tutto credibili: l’ambiente e la sua salvaguardia sono diventati il passe-par-tout in grado di aprire quasi tutte le porte o, meglio, l’immaginario collettivo.

Spesso la frenesia di dover vedere il più possibile in tempi limitati non ci permette di “comprendere” e analizzare in modo esaustivo prodotti che, invece, dovrebbero essere toccati, provati e magari girati sottosopra, per cercare la qualità anche se non si vede.

Cercherò di proporre una selezione caratterizzata da scelte tipologiche eterogenee per raccontare il progetto, alla ricerca del dettaglio.

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