Da IKEA la collezione di abiti realizzati con tessuti destinati al macero

2022-05-13 20:53:03 By : Ms. Anna Wei

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Dare una seconda vita a mobili e tessuti da IKEA è possibile. Nella filiale di Genova, all'inaugurazione del nuovo Circular Hub, uno spazio dedicato ai mobili usati o in esposizione, una sfilata di abiti realizzati con stoffe di riciclo ha dimostrato quanto sia importante oggi la circolarità.

Genova - Non solo mobili. Qualche giorno fa, quando il negozio era ancora chiuso al pubblico, sono stata invitata a una Circular parade, una mattinata dedicata alla comunità locale e alla circolarità organizzata da IKEA Genova. Una “parata tonda” quindi, legata ai temi della sostenibilità, ambientale e umana, per presentare un nuovo spazio dedicato all’economia circolare.

Uno dietro l’altro ho visto sfilare un vecchio paralume sui toni dell’azzurro, diventato un top fashion e originale, e una carrellata di gilet, zaini, abiti eleganti e borse tutti realizzati a partire da rotoli di tessuti fantasia per il rivestimento su misura dei sofà. E poi custodie per tablet che hanno preso forma da fodere per cuscini e giallissimi cappottini per cani, creati a partire dalle vecchie divise del personale di IKEA.

A indossare questa linea di pezzi unici o a tiratura super limitata ci sono Malek, Michela, Lucia, Guido, Thomas, Francesco, Sofia e Alessandro, che non sono modelli professionisti ma referenti della costellazione sociale del territorio con cui IKEA ha stretto un legame di collaborazione.

Rosa Bonfanti della cooperativa sociale Il Biscione è il deus ex machina della sfilata: dalle sue mani sono passati tutti i tessuti e i capi ed è visibilmente emozionata mentre spiega cos’è e cosa significa “circolarità” per lei e per lo spazio sociale In Farmacia. «Per noi vuol dire attivare dei veri e propri processi di sostenibilità. Materiali destinati a diventare scarto diventano uno stimolo concreto per una creatività diversa».

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Con IKEA, da circa un anno, Il Biscione ha intessuto una vivace collaborazione, con un occhio di riguardo al green: tutti i materiali tessili di cui la filiale genovese del grande magazzino svedese non ha più bisogno, anziché finire in discarica, vengono donati alla sartoria sociale della cooperativa.

«La nostra è una piccola realtà, con sede a Sampierdarena, che lavora sulla formazione e sull’inserimento di persone fragili: a partire dai tessuti che riceviamo creiamo insieme un prodotto ed è proprio questo il valore aggiunto, perché ci permette confezionare abiti e accessori con le risorse che abbiamo a disposizione, senza cercare altro».

I materiali destinati a diventare scarto diventano uno stimolo concreto per una creatività diversa

Tutti i capi della sfilata sono stati disegnati e cuciti dalle ragazze inserite nelle strutture di accoglienza della cooperativa, «in particolare donne migranti, grazie a un progetto finanziato dalla Compagnia di San Paolo, InCopi – Territori Inclusivi, che ha proprio l’obiettivo di creare un tessuto sociale per avviare circoli virtuosi e sostenibili sul territorio».

La location della sfilata è stato il nuovo Circular Hub, un luogo dove gli oggetti avranno una seconda occasione, con la consapevolezza che questo ha un impatto positivo sia sulle persone che sul pianeta. L’hub circolare, nato sulle ceneri dello “storico” Angolo delle Occasioni, ha tutte le carte in regola per diventare un luogo di incontro sul tema della sostenibilità, un laboratorio di economia circolare che vuole ispirare le persone a compiere scelte virtuose ogni giorno. E nella nuova area Learn&Share si imparerà come prolungare la vita dei mobili IKEA.

«All’interno di tutti i negozi IKEA è stato allestito uno spazio come questo», spiega Sergio Michelis, business navigator e operational manager di IKEA Genova. «Al Circular Hub ci sono mobili recuperati e di seconda mano a prezzi accessibili, con l’intento di evitare di sprecare risorse preziose».

L’ambizione di IKEA è diventare entro il 2030 un’azienda circolare in ogni suo aspetto e con un impatto positivo sulle persone e sul pianeta, per questo si è data l’obiettivo di passare da una produzione lineare a una circolare, per minimizzare lo spreco di materiali che già a monte sono rinnovabili. «Vogliamo poi collaborare con le realtà del territorio, che contribuiscono a fornire un aiuto sociale alle figure più fragili: tutti i presenti questa mattina sono esempi di associazioni con le quali stiamo collaborando da diversi anni».

E c’è anche chi torna, per un attimo, al 14 agosto 2018. «Oggi l’apertura di Circular Hub è significativa – sottolinea Matteo Campora, assessore all’ambiente del Comune di Genova – perché ricorda l’esperienza della Fabbrica del Riciclo, un progetto di AMIU unico a livello nazionale, la cui sede, sino al crollo del ponte Morandi, si trovava a pochi metri da qui. Dopo quella tragica giornata, in cui hanno perso la vita anche due dipendenti AMIU, sono state aperte diverse nuove strutture, tra cui Surplus a Coronata, che condividono questa filosofia e sono pronte a lavorare in rete per dare una seconda vita ai nostri oggetti».

Nell’immaginario collettivo di molte persone IKEA rappresenta un modello economico, produttivo e di consumo certamente non esente da critiche; tuttavia abbiamo raccontato volentieri questa iniziativa, che promuove i principi dell’economia circolare e dà spazio a diverse realtà del territorio: cooperativa sociale Il Biscione, Helpcode, La Casa nel parco, il Nodo sulle Ali del Mondo, Liguria Pride, Associazione ligure sindrome X-Fragile, La Band degli Orsi.

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