Primark ha annunciato l'arrivo della Menopause Collection, e non è il solo: diversi brand stanno realizzando collezioni di abbigliamento basic, intimo e nightwear pensate per alleviare i sintomi più comuni della menopausa. La moda (e il beauty) sono sempre più attenti alle esigenze delle donne mature

Da qualche tempo la moda si è “accorta” delle donne over 50. Modelle di tutte le età sfilano e fanno da testimonial ai brand, sia nel fashion che nel beauty; i marchi fanno a gara per vestire le attrici della generazione “perennials” sui red carpet internazionali; ondate di inclusività e di body positivity portano sulle pagine più patinate capelli grigi al naturale e segni del tempo. A questa visibilità mediatica si associa naturalmente un nuovo interesse del mercato nei confronti delle donne mature: sempre più brand sfornano prodotti mirati e, in particolare, è alta l’attenzione nei confronti della menopausa.

Diversi marchi di moda stanno infatti creando delle collezioni dedicate a questa fase della vita femminile, pensate per dare sollievo a coloro che ne sentono i sintomi fisici, come le vampate di calore e l'aumento della sudorazione. Primark, il colosso della moda low-cost che ha avuto un incredibile successo nel Regno Unito e che da quest’anno è sbarcato anche in Italia, ha appena lanciato una linea chiamata The Menopause Collection, composta da nightwear e intimo realizzati in materiali che alleviano le vampate di calore e assicurano comfort.

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I tessuti sono morbidi, leggeri e sono alleati della termoregolazione. “Composto da una complessa combinazione di diversi filati, il tessuto della collezione assorbe il calore della pelle durante le vampate e lo rilascia subito dopo, quando si sente più freddo”, spiegano dal brand. Inoltre “Questo materiale innovativo espelle l'umidità in eccesso, controlla gli odori e presenta un rivestimento antibatterico”.

La linea si compone di bralette in tessuti traspiranti ad asciugatura rapida, antiodore, elasticizzati e capaci di supportare senza ferretto. Ci sono inoltre slip, leggins modellanti, pantaloncini anti-sfregamento, t-shirt e canotte. Capi basici, da indossare sotto l’abbigliamento autunnale e invernale per sentirsi sempre a proprio agio, a cui si aggiungono pigiami e vestaglie per il riposo notturno.

Grazie a questa collezione, Primark diffonderà nel mondo l'idea di “biancheria per la menopausa” (la catena è presente in dodici Paesi), ma non è il primo a sperimentare con l’abbigliamento rinfrescante. La strada è stata spianata dai marchi di abbigliamento sportivo, che da anni innovano con materiali traspiranti, leggeri, funzionali. Ma, naturalmente, le linee dedicate all’underwear e al dailywear hanno dovuto adattare soluzioni per le esigenze di tutti i giorni.

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Become, uno dei più celebri marchi nell’abbigliamento per la menopausa, ha visto aumentare del 213 per cento le proprie vendite (dati forniti dal Guardian) nel giro di tre anni grazie a capi basic realizzati con Anti-Flush™ Technology - tecnologia anti-vampate. Cucumber Clothing propone abbigliamento anti sbalzi di temperatura realizzato in diversi tessuti, dal cashmere alla simil-seta. Fifty-one Apparel è un brand che si è addirittura ispirato alle tute aerospaziali usate dalla Nasa, dando vita ad un filato che garantisce il mantenimento di una temperatura corporea stabile ma è piacevole al tatto quanto un tessuto di qualità.

Non è solo il mondo dell’abbigliamento ad essersi “accorto” delle esigenze delle donne in menopausa: anche nella cosmesi l'interesse crescente per questa fascia di età non si limita alle creme per pelli mature, ma contempla le necessità specifiche di chi sta vivendo questo momento. Pause Well-Aging per esempio è una linea di prodotti per la pelle formulati per donne che hanno sintomi legati alla menopausa. “E’ una fase della vita dove abbiamo molta libertà”, ha raccontato l’imprenditrice fondatrice del marchio, Rochelle Weitzner. “Io sono al meglio della mia forma fisica, ho iniziato a fare pugilato e ho perso peso, ho lanciato il mio brand e mi occupo del mio benessere. La menopausa era ed è tuttora un tabù, se ne parla con difficoltà, con imbarazzo. Ma le cose sono iniziate a cambiare”.