Elezioni 2022 le ultime notizie del 6 agosto - la Repubblica

2022-08-12 18:55:21 By : Jane Xu

Dopo i Verdi che avevano detto sì ieri, anche da Sinistra italiana arriva il via libera: ok all'accordo col Pd, ma anche lavorare per estenderlo al M5S. Così il voto (61% di favorevoli) dell'Assemblea nazionale di Si che dà mandato a trattare al segretario Nicola Fratoianni e conferma la lista comune con i Verdi ma anche la totale autonomia di programma. Dal Nazareno precisano però che il perimetro delle alleanze non cambia. In programma un nuovo giro di incontri tra i leader ma Calenda resta scettico. In precedenza il leader di Azione, aveva ribadito il suo no a un nuovo patto in contraddizione con quello siglato con il Pd. Da segnalare anche un duro scontro tra il leader di Iv, Matteo Renzi, e il Pd. Mentre nel centrodestra, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi lancia la flat tax al 23% "per tutti".

"Difendere la costituzione vuol dire avere idee chiare, non fare ammucchiate e spartizione di collegi elettorali e posti. Vuol dire difendere la dignità del lavoro, tutelare l'ambiente e la biodiversità, investire nella sanità e nell'istruzione, proteggere i cittadini non garantiti, il ceto medio che si impoverisce, le piccole imprese, le partite Iva". Così Così Giuseppe Conte, presidente M5S, commenta gli accordi stretti oggi dal Pd con Sinistra italiana e Verdi da una parte eIimpegno civico dell'ex grillino Luigi Di Maio dall'altra. "La costituzione si difende introducendo il salario minimo a 9 euro l'ora, contrastando la precarietà, intervenendo per i giovani che non possono comprare casa, investendo sulla medicina territoriale e sulla sanità pubblica, sulle rinnovabili e non sulle trivelle e sugli inceneritori - ha continuato Conte - Queste sono le nostre idee e le porteremo avanti a oltranza, costi quel che costi. Sono tutte cose che la coalizione di destra non vuole fare. Sono tutte cose che le ammucchiate che si prospettano da Calenda a Letta a Gelmini non possono fare",

"L'intesa 'mobile' tra tutte le forze del centro sinistra crea un largo schieramento di 'lealtà costituzionale e repubblicana' che può fermare le ambizioni della destra di cambiare la costituzione, ambizioni mai così forti dal dopoguerra. Questa intesa 'mobile' non è un fatto inedito. Le culture democratiche e progressiste sono sempre state segnate  in Italia da marcate differenze, ma ogni volta che sono state a rischio condizioni essenziali di esercizio democratico esse hanno spesso trovato con successo condizioni per una intesa". Così il vicepresidente del gruppo pd alla camera, Roberto Morassut. "Oggi- continua- è in gioco la stessa collocazione internazionale del paese per un' Europa protagonista e non gregaria nella alleanza atlantica nel pieno della guerra in ucraina e della crisi di Taiwan. L'intesa lascia margini di autonomia programmatica su cui lavorare ancora. Il pd è stato generoso. Soprattutto Calenda, protagonista importante del patto costituzionale e repubblicano, può riconoscerlo avendo beneficiato molto di questa generosità oggi e in passato".  

"Le coalizioni sono definite, sono chiare, da oggi si entra nel vivo. Siamo assolutamente convinti di questa alleanza e intesa" con il Pd, "difendere l'agenda Draghi significa difendere anche i risultati economici". Così, il ministro degli Esteri e leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, in conferenza stampa al Nazareno dopo aver siglato l'intesa con il Pd. "Oggi inizia un lungo cammino per disegnare una nuova Italia", aggiunge. Dubito che la Coalizione di destra e gli estremismi possano assicurare quella credibilità, visto che prima ancora di andare al governo, e noi vogliamo evitarlo, ha già litigato con l'Europa sui blocchi navali, un esponente era pronto a farsi pagare i biglietti aerei da Mosca e hanno già annunciato idee economiche che spaccheranno tutti gli impegni presi in europa".

"Da oggi si chiude un capitolo, da domani si corre per convincere gli italiani e le italiane, ci rimbocchiamo le maniche". Così il segretario del Pd Enrico Letta in conferenza stampa con il leader di Impegno civico, Luigi Di Maio. E  ha continuato Letta: "Noi chiudiamo la partita più complicata, con la costruzioni di alcune liste che potessero competere con la destra. Un lavoro difficile e complicato. Ringrazio Azione e più Europa, con cui abbiamo siglato un patto di governo lungimirante".

"Sono contento della presentazione della lista Impegno civico che, nelle intenzioni dei promotori, vuole essere un punto di riferimento importante per il mondo civico e i territori, c'è l'interesse di molti sindaci e liste civiche. Il collegamento è importante. Abbiamo convenuto una relazione fra noi che è stata identificata nel rapporto 92% a 8%" nei collegi uninominali. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta in conferenza stampa con i leader di Impegno civico, Luigi Di Maio e Bruno Tabacci.

"Molto contento di poter annunciare l'intesa con Impegno civico, per andare insieme negli uninominali della legge elettorale". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta in conferenza stampa con il leader di Impegno civico, Luigi Di Maio. "Abbiamo convenuto una relazione fra noi di 92 a 8 per cento. L'interesse di tutti noi è il successo della lista di Impegno civico", ha continuato Letta 

"'Il nostro non è un accordo per un programma di governo'. Cari amici, non si batte così la destra, gli italiani vogliono idee chiare non una coalizione fittizia con Fratoianni, Di Maio e Calenda, che non sa con chi governare, come governare e dove collocarsi sulle questioni internazionali. Lo dico come spunto alla analisi della sconfitta che puntualmente aprirete il 26 settembre... Pure stavolta saremo riformisti anche al posto vostro". Lo scrive sui social il presidente di Iv, Ettore Rosato, commentando le parole dette da Letta, Fratoianni e Bonelli sulla natura dell'alleanza elettorale Pd-Ev-Si.  

 "La destra vuole cancellare il reddito di cittadinanza, colpire i salari dei più deboli, completare l'opera di privatizzazione della sanità, fare le centrali nucleari e cancellare i diritti civili e le libertà di tutti noi. Il 26 settembre potrebbero avere i numeri per farlo, e anche quelli necessari a stravolgere la Costituzione senza quei referendum confermativi che fino ad oggi l'hanno salvata. Di fronte a tutto questo noi abbiamo scelto come agire". Così su Facebook il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, che oggi assieme ai Verdi ha siglato un accordo elettorale col Pd.  

 "Come fa a stare in piedi la coalizione del c.sinistra? È un mistero doloroso per la sinistra perché non riescono a trovare un accordo politico. Trovano un accordo sulla spartizione delle candidature. È un fritto misto che non dà una prospettiva al paese". Questo il commento del coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, al Tg4. "Noi abbiamo una visione e un progetto di Italia, siamo alternativi a loro che litigano e si spartiscono le poltrone", conclude.

"A destra hanno archiviato l'esperienza del governo Draghi, nel senso che Salvini e Berlusconi hanno raggiunto la Meloni. A destra ha vinto la Meloni, perchè Berlusconi e Salvini si sono arresi, dato che hanno sposato la posizione della Meloni, che stava all'opposizione del governo Draghi. Nel nostro campo non è così, perché il patto elettorale stipulato con Azione e +Europa è fatto con due forze politiche che, non solo non hanno smesso di sostenere il governo Draghi, ma sono orgogliose di averlo fatto". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, nella conferenza stampa congiunta con il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, e il segretario di Si, Nicola Fratoianni, che si è svolta al Nazareno.

"Letta si preoccupa per la Costituzione? Ma a chi crede di darla a bere? Credo sia chiaro a tutti che si stia solo preoccupando di non perdere qualche sedia di troppo. Gli accordi con persone incompatibili fra di loro che sta facendo in questi giorni non sono per governare ma solo manovre di palazzo per provare a garantire posti, dalla Gelmini a Di Maio passando per Fratoianni. Mentre noi stiamo lavorando per un accordo di governo serio, che garantisca all'Italia un cambiamento vero e un ritorno pieno alla democrazia, la sinistra pensa solo a garantirsi i propri stipendi ingannando gli elettori con ammucchiate senza futuro". Lo dichiara il deputato della Lega, Claudio Borghi.

"Molto bene il segretario del Pd Enrico Letta, che con determinazione fa accordi elettorali per competere nei collegi maggioritari". Lo dice il presidente di Ali, autonomie locali italiane, e coordinatore sindaci del Pd Matteo Ricci, che continua: "Con questa legge elettorale non c'è alternativa. Quindi ora basta polemiche, ognuno cerchi il risultato migliore per la propria lista. Noi lavoriamo per il partito democratico primo partito italiano".  

"Buona notizia l'accordo tra Pd, Europaverde e Sinistra italiana. Patto corretto di responsabilità che ammette diversità ma individua il bene comune della difesa valori Costituzionali da difendere. E' più forte l'idea di un'Italia più giusta da punto di vista sociale e ambientale". Lo scrive su twitter Nicola Zingaretti.

"Le parole del segretario del Pd, Enrico Letta, pronunciate con grande sprezzo del ridicolo sono di una gravità inaudita. Giustificare un accordo purchessia con la sinistra estrema non per andare al governo ma per arginare, a suo dire, un'emergenza democratica, è - questo sì - eversivo. Di fatto, Letta non ha aperto la campagna elettorale: ha dichiarato lo stato di guerra contro la coalizione avversaria legittimamente candidata a guidare l'Italia". Lo scrive in una nota il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè. "La dialettica politica, anche aspra, è un conto - continua Mulè - ma definire alcuni partiti fuori dall'alveo della Costituzione descrive la disperazione che alberga in Letta. Questo fronte dell'ipocrisia verrà sepolto dalle loro enormi contraddizioni. Perché, Calenda dixit (magari scopriremo che ha un gemello diverso), 'cartelli elettorali che vanno dall'estrema sinistra a Di Maio sono garanzia di ingovernabilità e sconfitta. Agenda Draghi e agenda Landini/Verdi non stanno insieme. Sono prese in giro degli elettori'".

"Nessuna resa a principi antidemocratici nel centrodestra, dove i partiti hanno fatto un accordo politico per governare, bene, insieme, basato su un progetto comune. Non un'armata brancaleone, divisa su tutto e tenuta insieme solo da un comune nemico. Di quale resa parla Enrico Letta?" Così Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia, che incalza: "Continuando a dipingere Giorgia Meloni come un mostro non solo dimostrano inconsistenza ma, soprattutto, alimentano pericolose fratture sociali e culturali nel Paese, e l'Italia non ne ha bisogno. Stimo Enrico Letta e tanti colleghi del Pd e per questo gli chiedo di confrontarci in campagna elettorale sui temi, su scuola, famiglie, imprese, lavoro, non sull'evocazione di fantasmi presenti solo nel campo della  sinistra".

Ecco il testo dell"Accordo elettorale tra PD e Alleanza Verdi Europei e Sinistra Italiana, appena siglato al Nazareno.

"Pd, Verdi e SI siglano un accordo elettorale per presentare candidati comuni nei collegi uninominali delle prossime elezioni del 25 settembre. Siamo consapevoli delle differenze di posizioni che abbiamo espresso rispetto all'esperienza del Governo Draghi, che tra noi è stata sostenuta convintamente dal solo Partito Democratico. Ma sappiamo anche che per via della legge elettorale il prossimo Parlamento, in caso di mancato accordo elettorale tra le forze progressiste ed ecologiste rischia di essere dominato dalle destre. Non lo vogliamo e ci batteremo per evitarlo. Il nostro accordo nasce per rispondere a questa esigenza che consideriamo prioritaria per il futuro dell'Italia. Siamo consapevoli delle differenze fra di noi e ci presenteremo quindi alle cittadine e ai cittadini italiani ciascuno con il proprio programma elettorale, la propria lista, la propria leadership, la propria visione sul futuro dell'Italia, pur nella comune volontà di dare a questo paese una svolta in senso progressista ed ecologista.

Vogliamo che il prossimo Parlamento sia espressione di un'Italia che vuole avanzare e non arretrare sul terreno dei diritti civili, della lotta al cambiamento climatico e del progresso sociale. Per questo ci impegniamo attraverso questo accordo elettorale a eleggere il maggior numero possibile di parlamentari di orientamento progressista, democratico ed ecologista e ad evitare l'affermazione del blocco delle destre. Il nostro accordo è mosso dalla prioritaria volontà di difendere la Costituzione e la Democrazia. Ci impegniamo a contrastare ogni iniziativa mirata a modificare l'impianto della nostra Carta Fondamentale. In particolare ribadiamo la nostra opposizione al presidenzialismo, la volontà di difendere la centralità del Parlamento e l'unità nazionale contro ogni tentativo di alimentare le disuguaglianze tra territori. Vogliamo infine lavorare per riformare il diritto di cittadinanza e per aprire ulteriormente spazi di partecipazione democratica. Oltre a questi obiettivi che sono il cuore del nostro accordo riteniamo utile, nella logica del valorizzare ciò che unisce rispetto a ciò che divide, sottolineare il fatto che le nostre forze politiche hanno già sviluppato importanti convergenze in materia ambientale in particolare nel Parlamento Europeo dove abbiamo congiuntamente sostenuto il piano Fit for 55 e contrastato l'inserimento di gas e nucleare nella tassonomia europea. Ci unisce di conseguenza l'obiettivo per un piano ambizioso sulle energie rinnovabili e una legge sul clima finalizzati al raggiungimento degli obiettivi climatici europei al 2030 per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Vogliamo anche sostenere in sede europea la revisione del Patto di Stabilità per la transizione ecologica.

La crisi sociale in corso, acuita dalla pandemia prima e dalla guerra poi, ci impone di provare a sviluppare un forte impegno comune per contrastare le disuguaglianze sociali, territoriali, generazionali. La centralità del lavoro dovrà essere obbiettivo comune, a partire da una svolta nella lotta al lavoro povero e al lavoro nero. Vogliamo costruire convergenze per combattere la precarietà e incentivare il lavoro stabile prendendo ispirazione anche da recenti riforme introdotte da forze progressiste in paesi europei come la Spagna. Ci adopereremo convintamente per l'introduzione del salario minimo.

Tutto ciò considerato lavoreremo all'individuazione di candidature comuni nei collegi uninominali secondo un rapporto tra Pd da una parte e Verdi e SI dall'altra di 80 a 20, scomputando le candidature per le altre forze in coalizione. Questa percentuale verrà applicata alle diverse fasce di collegi. Lo stesso criterio, sempre vincolante unicamente nel rapporto tra PD da una parte e Verdi e SI dall'altra, verrà applicato anche alle regole di ripartizione degli spazi televisivi".

Il segretario del Pd Enrico Letta, vedrà nelle prossime ore, il ministro degli Esteri e fondatore di Impegno civico Luigi Di Maio insieme a Bruno Tabacci.

"L'accordo tra Pd e la sinistra radicale svela la verità: anche i dem si alleano con chi ha fatto cadere Draghi. Gli unici coerenti con l'Agenda Draghi siamo noi #TerzoPolo. Faremo una campagna elettorale in nome del coraggio e della verità. #ControCorrente". Così Matteo Renzi su Twitter.

"Non è un accordo per governare" confessa Letta, appena dopo aver firmato il patto elettorale coi Verdi e Sinistra Italiana. Quindi accordo solo per salvare le poltrone? E Calenda che dice? Senza vergogna. Il 25 settembre saranno gli Italiani a dare la risposta migliore!". Lo scrive su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.

"Questi accordi elettorali sono a difesa della Costituzione. Non deve essere riformata da soli da Salvini e Melon - dice Letta subito dopo l'intesa raggiunta in vista dell elezioni con Europa Verde e Sinistra italiana -  Sto facendo tutto il possibile perché il nostro campo sia in grado di essere in grado di offrire una alternativa elettorale".

"Nei confronti del M5s abbiamo fatto una scelta di coerenza che ci siamo assunti la responsabilità di compiere ed è stata una scelta che abbiamo fatto fin dall'inizio, perché la scelta di far cadere il governo Draghi, sta portando delle conseguenze che si obbliga a prendere delle decisioni a difesa della nostra Costituzione". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, nella conferenza stampa congiunta con il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, e il segretario di Si, Nicola Fratoianni, in corso al Nazareno.

"Regalare seggi a questa destra estrema non è accettabile, rispetto a ciò che sappiamo potrebbero fare. Costruire un fronte ampio, pur con le differenze che conosciamo, è dirimente". Così il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, in conferenza stampa con il segretario di Si, Nicola Fratoianni e il segretario del Pd, Enrico Letta. "Sentiamo la responsabilità di salvaguardare la Costituzione - continua Bonelli -  rispetto a una destra estrema che la vuole cambiare, guardando al presidenzialismo, alleata con Vox in Spagna, con Le Pen e con Afd in Germania, noi sentiamo forte senso di responsabilità". E ancora: "La difesa della democrazia viene prima di tutto, non ci può esser lotta contro il cambiamento climatico se non facciamo prima una battaglia per la democrazia", spiega Bonelli. "Dobbiamo concentrare le nostre energie per battere la destra estrema, si apre una fase nuova", aggiunge.

 "Non crediamo sia utile allargare ulteriormente il perimetro delle intese che stiamo facendo". Così Enrico Letta in conferenza stampa con il segretario di Si, Nicola Fratoianni e il coportavoce dei Verdi, Angelo Bonelli. "Voglio sottolinearlo, per evitare ambiguità. "E' importante che fra le nostre forze politiche si sia sviluppato, fuori dal perimetro dell'esperienza Draghi, un grande lavoro sulla sostenibilità ambientale e sociale, nel Parlamento europeo abbiamo fatto una battaglia comune".

"E' stato raggiunto un accordo elettorale fra Pd, VErdi e Si". E' stato comunicato in una conferenza stampa del segretario del Pd, Enrico Letta,  con il segretario di Si, Nicola Fratoianni e il coportavoce dei Verdi, Angelo Bonelli.  "E' un momento di grande responsabilità. Sentiamo il dovere morale di metterci d'accordo" sulla base di quanto prescrive la legge elettorale", spiega Enrico Letta.

"Molti centristi del centro destra in questo momento fanno riferimento ai valori 'popolari'. Beh, chi viene da una tradizione popolare non può avere certo come casa la destra di Salvini e Meloni". Lo afferma il segretario del movimento Unione Popolare Cristiana (Upc), Antonio Satta.  

L'accordo Tra Pd Si e Europa Verdi sembra cosa fatta: alle 16:30 è stata anninciata una conferenza stampa congiunta al Nazareno con il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, il leader dei Europa Verdi Angelo Bonelli e segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni.

"Europa Verde e Sinistra italiana con le riunioni dei rispettivi organismi dirigenti hanno deciso di costruire un'intesa elettorale con il Partito democratico perché riteniamo le ragioni della difesa della Costituzione, della giustizia ambientale e sociale prioritarie in questo momento delicato per il futuro del nostro paese che necessità della massima responsabilità. Con questo spirito e consapevolezza ci apprestiamo ad incontrare il segretario del Pd Enrico Letta". Lo dichiarano il leader del Verdi, Angelo Bonelli, e il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni.

"Accogliamo con soddisfazione ed esprimiamo apprezzamento per la decisione assunta oggi dall'Assemblea nazionale di Sinistra Italiana. Al contempo, confermiamo l'indisponibilità a riaprire la discussione sul perimetro delle alleanze già decise". Lo rendono noto fonti del Nazareno.

È previsto per il pomeriggio un incontro fra il segretario del Pd, Enrico Letta, il segretario di Si, Nicola Fratoianni e il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli. Il vertice, in programma per ieri, era stato poi rimandato a oggi. Sul tavolo il tema delle alleanze. L'incontro è previsto per le 15 al Nazareno.

Carlo Calenda si limita a twittare il titolo di agenzia. Il sì di Sinistra Italiana all'accordo con il Pd con la richiesta di allargare l'alleanza anche ai 5 Stelle. A dire che l'attenzione dell'ex-ministro è alta su quanto si sta muovendo e quindi sulle scelte che si verranno a determinare nelle prossime ore. Dalle parti di Azione fanno sapere che si attende ora la risposta di Enrico Letta rispetto al mandato di Si a Nicola Fratoianni che include anche la richiesta di recuperare i pentastellati di Giuseppe Conte. "Vediamo che risponde Letta".

L'Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana dà mandato al Segretario nazionale e alla segreteria di "confermare l'alleanza con Europa Verde-Verdi e di concludere con la massima celerità i passaggi necessari a trasformarla in una lista elettorale comune; di garantire in questo contesto alla lista e al nostro Partito totale autonomia in termini di programma, lista e prospettiva politica". E' un passaggio votato dall'assemblea Nazionale di Sinistra Italiana, che ha approvato la proposta del segretario Nicola Fratoianni.

"L'Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana da mandato al Segretario Nazionale e alla Segreteria di verificare la possibilità di stringere un accordo con il Partito democratico sui collegi uninominali, tale da contrastare con la massima efficacia possibile la forza elettorale della coalizione di destra; di lavorare perché tale accordo sia esteso anche al M5S, e porti alla candidatura di importanti personalità del mondo del lavoro, della cultura, dell'associazionismo e dei movimenti democratici, progressisti ed ecologisti". E' quanto approvato dall'assemblea di Si con il 61% di voti favorevoli, il 5% di astensioni.

“Il Pd decida che cosa intende diventare, se un partito di sinistra riformista, o un partito di sinistra dura e pura. L’uno e l’altro, in nome dell’emergenza fascismo, non funziona più. Anzi, non ha mai funzionato” @mattiafeltri su @HuffPostItalia!

"Oggi il Pd attacca violentemente Matteo Renzi. Noi facciamo politica e non viviamo di rancori personali: pensiamo che la strategia di Letta sia un regalo alla Meloni. Ma ne parleremo il 26 settembre. Per adesso buona campagna elettorale. Anche a chi ha gli Occhi Di Tigre". Lo scrive su Twitter Italia Viva, postando il video di una tigre che cerca di catturare un volatile, ma senza riuscirci. Occhi di tigre è uno slogan usato da Letta per definire lo spirito con cui i candidati Pd devono affrontare le elezioni.

Oggi il Pd attacca violentemente @matteorenzi . Noi facciamo politica e non viviamo di rancori personali: pensiamo che la strategia di Letta sia un regalo alla Meloni. Ma ne parleremo il 26 settembre. Per adesso buona campagna elettorale. Anche a chi ha gli #OcchiDiTigre pic.twitter.com/GRJK7A76R6

"Oggi, forse per rosicchiare qualche margine di visibilità in più, Matteo Renzi trova il tempo e l'audacia di dare lezioni al Partito Democratico". Così fonti del Nazareno. "Quello stesso partito che, prima di scappare sulla sua personale scialuppa, da segretario ha tentato di affondare lasciando macerie, lacerazioni e un 18% da guinness dei primati negativi". "Non stupisce - concludono le stessi fonti - che praticamente la totalità degli elettori e dei militanti del Pd abbia maturato un giudizio durissimo, senz'appello, su di lui e sulla sua parabola politica".

Renzi sogna di essere il nuovo Ghino di Tacco, che lucrava sui viandanti da Radicofani. Si è scordato di aver costruito lui l’autostrada che ha deviato tutto il traffico altrove. La solitudine odierna è la conseguenza dei suoi errori.

La coalizione di centrosinistra è "in piena confusione" e "a alla mia età posso permettermi di segnalarlo, è un grave errore. Questa coalizione ha la possibilità di esprimere un riferimento convinto nel presidente Draghi, invece si stanno dividendo con un meccanismo autodistruttivo che lascia senza parole". Lo dice - in un'intervista - Bruno Tabacci, per il quale "è evidente" che con veti e attacchi reciproci la coalizione salta: "Calenda, un istante dopo aver siglato l'accordo elettorale con il Pd, ha detto che da quel momento in poi avrebbe attaccato solo la destra. Invece non è così. Ha tante energie, le dedichi a contrastare gli avversari nell'altro campo". Gli viene chiesto se sospetta che Calenda si sia pentito e voglia tornare al progetto del Terzo polo centrista. "Mi limito a osservare - risponde - che così non si fa la coalizione, ma la si distrugge. Ed è una cosa che mi addolora". Secondo Tabacci, inoltre, escludere i leader dai collegi uninominali è un errore: "Da un punto di vista della tecnica elettorale e della sostanza politica i collegi uninominali sono il paradigma di una coalizione" e "se viene negato (com'è avvenuto) ai leader di candidarsi nei collegi uninominali, di fatto la coalizione non c'è". "Mi trovo in grave disagio - conclude -: avevo pensato che queste elezioni fossero contendibili grazie a una alleanza larga che facesse riferimento a Draghi. Potrebbero esserlo ancora, ma serve subito un'inversione di tendenza".

"La variazione dell'outlook per il rating sovrano assegnato all'Italia da "stabile" a "negativo" da parte di Moody's è decisamente fuori luogo. I conti pubblici dell'Italia sono nettamente migliorati, il governo si è impegnato ad emanare un provvedimento di supporto a famiglie ed imprese anche in questa fase complessava e senza modificare il disavanzo. Specialmente a fronte delle previsioni sul rapporto debito/PIL che è atteso in significativa diminuzione, questo giudizio è inaccettabile. Le elezioni politiche sono un passaggio normale in qualsiasi democrazia: l'Italia è in grado, e sarà in grado anche con il futuro governo, di tenere fede agli impegni di consolidamento economico ed alle riforme strutturali che ha già intrapreso in maniera seria". Lo dichiara il sottosegretario al MEF Federico Freni.

"Non possiamo stare insieme a Forza Italia non solo per il passato ma anche per il presente. Draghi è andato a casa per l'azione di Conte ma annche per la sfiducia di Salvini e Berlusconi. E questo basta per dire che ha commesso un errore claomoroso": ad affermalo è Matteo Renzi in un'intervista. Per il leader di Iv "serve un grande terzo polo capace di fare un grande risultato" perché "l'unico modo per fermare lo tsunami nero è un voto moderato e riformista" a difesa dell'agenda Draghi. "Se prenderemo il 5% lavoreremo per mantenere questo premier, che è l'orgoglio dell'Italia e che è stato mandato a casa da populistie riformisti", ha assicurato.

"Credo che il motivo per cui Letta abbia parlato con tutti tranne che con noi sia legato a piccole vendette personali per le vicende del passato. Non si spiega una coalizione che mette insieme storie totalmente diverse, e che parte da un veto a una e una sola forza politica", continua Renzi. Secondo il leader di Iv, però, questa situazione "ci ha restituito uno spazio politico e l'indecoroso balletto di queste ore del centrosinistra mi rafforza nel progetto di non partecipare a coalizione finte e posticce".

La strategia di Letta, attacca l'ex segretario Pd, "sta regalando Palazzo Chigi alla Meloni". "Basta con la demonizzazione dell'avversario - aggiunge -. Farlo aiuta solo la Meloni che può fare la vittima. Va incalzata sulla sua idea di globalizzazione, di Europa, di competitività, di politica economica. Le va ricordato che faceva la ministra già 14 anni fa. Che ha detto di no alle infrastrutture necessarie per la sicurezza energetica del Paese, come Tap e trivelle. Che non ha votato per il Recovery plan. Attacchiamola sui contenuti, non sulle camicie nere".

"Vedo retroscena complicati. Il punto è semplice. Si vince con una proposta credibile di Governo, molto chiara nel patto firmato con il Pd. Si perde se si aggiunge un patto contraddittorio rispetto al primo con gente che ha sfiduciato Draghi. Lì eravamo, lì siamo rimasti". Così Carlo Calenda su twitter.