Abbazia di Mirasole, inclusione sociale e bottega solidale: l’agorà dell’accoglienza - Corriere.it

2022-08-26 18:41:26 By : Ms. Ashley Wang

Abbiamo scollegato in automatico la tua precedente sessione

Puoi navigare al massimo da 3 dispositivi o browser

Per continuare la navigazione devi scollegare un'altra sessione

Da mobile puoi navigare al massimo da 2 dispositivi o browser.

Per continuare la navigazione devi scollegare un'altra sessione.

Salva questo articolo e leggilo quando vuoi. Il servizio è dedicato agli utenti registrati.

Trovi tutti gli articoli salvati nella tua area personale nella sezione preferiti e sull'app Corriere News.

Era sede della laboriosa comunità dei frati degli Umiliati, oggi il «Progetto Mirasole», impresa sociale che si è insediata dal 2015, porta vanti la vocazione

L’Abbazia di Mirasole nel XIII secolo era sede della laboriosa comunità dei frati degli Umiliati: si distingueva per la lavorazione del feltro e le opere di carità e assistenza. Oggi, il «Progetto Mirasole», impresa sociale che si è insediata dal 2015, ne persegue la vocazione, offrendo accoglienza a persone con vissuti difficili, mamme con bambini con fragilità, famiglie con problematiche abitative e occupandosi di inclusione sociale e inserimento lavorativo tramite laboratori diretti a persone svantaggiate. Sulla grande aia si affaccia la bottega solidale col suo punto ristoro, dove recarsi per brunch, merende, aperitivi. Passare il tempo in questo affascinante contesto, ricco di storia e bellezza , consente di venire in contatto con l’umanità discreta che timidamente si palesa dietro a un sorriso. Storie di uomini e donne dal passato complicato, che qui hanno trovato la loro dimensione e riscatto sociale. Come Mario, ex-detenuto , ora responsabile del grande orto i cui prodotti vengono donati alle famiglie bisognose della zona; oppure Fouzia, che qui ha trovato dove vivere insieme alla sua numerosa famiglia , insieme ad altre persone scappate da guerre e persecuzioni; Ibrahim, profugo nigeriano , è arrivato da un paese devastato dalla guerra e fatica ad avere fiducia nella vita, ma ora lavora come manutentore e si occupa delle pulizie. Ci sono poi le numerose volontarie che, come mille anni fa, lavorano il feltro, producendo oggetti artigianali il cui ricavato serve a finanziare attività benefiche.

L’Abbazia di Mirasole, che nel XIII secolo era sede della laboriosa comunità di frati degli Umiliati, oggi mette a disposizione di tutti spazi che offrono attività di formazione ed eventi culturali