Viaggio nella Bergamasca, una delle aree più produttive d'Italia

2022-05-20 20:16:15 By : Ms. Sally Yang

Articolo tratto dal numero di aprile 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Brilla per propensione all’export e diversificazione produttiva; detiene il primato del più basso tasso di disoccupazione nazionale (3% vs 9% italiano). La provincia di Bergamo è tra le campionesse d’Europa nell’industria manifatturiera avanzata. E questo soprattutto perché ha compreso la forza della prossimità e dell’aggregazione avviando solide filiere: nel settore della meccanica, infatti, le distanze di fornitura sono pari a circa 50 chilometri.

Alle porte della città scorre un muro rosso in alluminio estruso, alto dieci metri, lungo un chilometro e con nome dettato dal pragmatismo orobico. È il Kilometro Rosso, parco scientifico tra i più brillanti d’Europa, luogo di ricerca e impresa, cuore dell’innovazione della Bergamasca, dove la modernizzazione dei prodotti e dei processi produce una manifattura di medio-alto livello tecnologico che occupa più di un terzo degli addetti. I 118 brevetti registrati all’Epo (European patent office) per milione di abitanti sopravanzano i 74,6 della media italiana. E così, con 1,1 milioni di abitanti, la Bergamasca rappresenta l’1,9% della popolazione italiana, ma pesa il 2,1% se si considera il valore aggiunto totale (cioè differenza tra il valore della produzione di servizi e beni e i costi sostenuti). E addirittura il 3,4% in termini di esportazioni.

A Bergamo la scure del Covid s’è abbattuta prima e più che altrove. Nell’immediato, il calo del Pil fu superiore rispetto alla media nazionale, però il recupero è stato senza pari e tale da collocare il territorio nuovamente fra i più trainanti del Paese. Per la manifattura bergamasca il 2021 è stato infatti un anno record: le stime di crescita della ricchezza generata oscillano tra l’11% e il 12%. La produzione (17%), il fatturato (22%) e il volume di export (24%) hanno rimbalzato quasi del doppio e con un’intensità mai sperimentata negli anni precedenti (report PwC-Bergamo Top500).

I volumi produttivi hanno fatto registrare una crescita del 7% rispetto al 2019, ben sopra la media lombarda del 4%, la produzione industriale in provincia (+17,4%) ha performato più che a livello regionale (+15,6%) e nazionale (+11,8%). Le indagini previsionali per il 2022 formulate a inizio anno indicavano un ulteriore crescendo di fatturato, nonostante il conflitto russo-ucraino comporti variabili dagli effetti difficili da misurare.

Tra le leve del successo della Bergamasca spiccano l’imprenditività, l’attitudine alla resilienza e la flessibilità. Resilienza sintetizzata nel mola mia (non arrenderti) agli onori della cronaca nazionale nei giorni più bui del Covid, un imperativo categorico inculcato dall’infanzia e figlio della montagna che qui domina, Sofia Goggia docet. Quanto alla flessibilità, basti pensare alla locale Confindustria cresciuta nel grembo della ‘fu’ Federazione bergamasca industrie tessili (1907). Dal tessile, primo motore dell’industrializzazione della provincia, si è approdati alla plastica, metalmeccanica, chimica, costruzioni: i leggendari pulmini di muratori e carpentieri che sfrecciano lungo la A4 sono giusto un tassello.

Dagli anni Sessanta si è assistito a un fiorire di imprese fra cime e valli impervie, aspre come la lingua del luogo fatta di suoni spigolosi e gutturali, con termini che condensano intere frasi. Il bergamasco è notoriamente di poche parole, sobrio e concreto fino alla ruvidezza. Qui l’etica del fare non è uno stereotipo, il lavoro è al vertice delle gerarchie valoriali. Bergamo è l’incarnazione dell’articolo uno della nostra Costituzione.

Nella competizione internazionale troviamo in prima fila un nucleo di grandi aziende, da Brembo a Radici, e centinaia di medie: il traino di una miriade di piccole imprese che garantiscono la compattezza della struttura produttiva. PwC, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, università e Confindustria di Bergamo, ha consegnato un report con le prime 500 aziende bergamasche per fatturato. Guidano la classifica i gruppi della metalmeccanica (9,8 miliardi euro), seguiti da commercio (7,2), chimica-farmaceutica (3,6), gomma-plastica (3,5), automotive (3), elettronica-Informatica (2,8), agro-alimentare (2,8), costruzioni (2,2), trasporti (1,6), moda (1), utility (0,9). Contano complessivamente 148.321 dipendenti, pari a quasi un terzo degli occupati totali della Bergamasca.

Un territorio vocato per la manifattura di medio-alto livello tecnologico, avverte sensibilmente il mismatch tra domanda e offerta. Secondo un’indagine condotta da Intesa Sanpaolo, lamentano la difficoltà nel trovare operai specializzati, con punte del 75% tra le imprese piccole e 60% tra le medio-grandi. E in generale, è difficile trovare figure altamente specializzate come tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. “È fondamentale la collaborazione con enti come gli Its che possano assicurarci giovani con competenze nella meccanica e meccatronica”, spiega l’imprenditore Angelo Radici. “Noi stessi dovremmo fare squadra e farci carico della formazione di questi giovani”.

Ci sono aziende storiche come il gruppo Albini, imprese emergenti come Legami e innovative come Phoenix Informatica. La Bergamasca, una delle zone più produttive d’Italia, è ricca di eccellenze in tutti i settori. Che qui presentiamo insieme alle realtà con il più alto fatturato.

Oggi alla terza generazione, è stata fondata nel 1907. Vanta una esperienza secolare nella produzione di fili d’acciaio e derivati.

Produce manipolatori industriali dal 2007. Per la verità, l’azienda trova il suo filo conduttore nella Scaglia Srl nata nel lontano 1838. L’a.d. Stefano Scaglia incarna la quinta generazione rappresentando, così, una delle realtà più longeve del territorio.

Fondata nel 1937 a Gorle, l’azienda è stata protagonista nello sviluppo delle infrastrutture per reti di telecomunicazioni in Italia. Impiega oltre 1500 persone ed è strutturata in sei divisioni operative che spaziano dalle TLC, networking, energia e smart city, IT e ICT, Industry 4.0.

È il leader europeo di tessuti di pregio per camicia, parlano le ventimila varianti di tessuti e una produzione di 16 milioni di metri di tessuto all’anno. Impresa familiare alla quinta generazione, è attiva ad Albino dal lontano 1876.

Nel 1937, l’impresa Minelli s’iscrisse alla Camera di Commercio con la dicitura “Taglio boschi e commercio legna da ardere”. Oggi è un’azienda che brilla nella produzione di componenti per legno, dai manici per pennelli a coltelli e spazzole, calci per fucili per sport e tempo libero. Si trova a Zogno, in Val Brembana.

È il capofila di un insieme integrato di attività nel recupero e riciclo di materie prime metalliche, l’unico Gruppo in grado di produrre manufatti di alluminio di altissimo pregio direttamente da rottami: dal rifiuto al design. Storia di successo che fa capo ad Olivo Foglieni, presidente del Gruppo, che entra in azienda come operaio nel 1983 e tramite un’operazione di management by- out nel 1999 rileva il ramo d’impresa specializzato nel recupero di alluminio da rottame.

Tessile d’alta gamma per la casa

Da 75 anni a Casnigo, produce tessile d’alta gamma per la casa. Ha una posizione di leadership in diversi segmenti della filiera. In ordine: produzione e nobilitazione di tessuti jacquard e uniti in grande altezza per biancheria e arredo casa. Produzione di filati di lana per tappeti e moquette di pregio. Produzione di filati di ciniglia per imbottiti e arredo casa.

Automazione intra-logistica per ogni settore merceologico

Presente in più di 40 nazioni, è leader factory nel settore dei magazzini automatici. L’idea di prelevare unità di carico senza il bisogno dell’operatore umano è stata la sfida che subito – dalla nascita nel 1979 – ha affascinato il fondatore, ed ora presidente, Franco Togni.

Prodotti di incollaggio, trattamento e manutenzione di pavimenti in legno

Nata a Pontida nel 1965 come piccolo laboratorio artigianale, l’azienda è ora tra i leader mondiali di settore. Il parquet in legno è il core business dell’azienda, ma la gamma si è allargata a laminato, resina e pure alla tavola da snowboard: compresa quella della campionessa Michela Moioli, portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Pechino.

Tecnologia degli impianti frenanti a disco per veicoli

Prestanti e belli al punto da vincere l’Oscar del design, Compasso d’oro. Una storia – avviata da Emilio Bombassei – lunga 61 anni, con 26 siti produttivi, 11mila dipendenti, collaborazioni coi costruttori più prestigiosi.

È una AI Service Company lanciata nel 2009 da due ex ricercatori all’Istituto Mario Negri: Pietro Rota (ingegnere gestionale, ceo) e Luca Antiga (ingegnere biomedic, cto). Offre soluzioni di intelligenza artificiale per il manifatturiero e le scienze della vita, dalla farmaceutica alla diagnostica e biomedicale Nel corso della pandemia ha sviluppato sistemi di AI-SCoRE per valutare il livello di rischio dello sviluppo del virus nei pazienti, così come ha individuato un algoritmo che rileva e segnala i possibili assembramenti sugli impianti sciistici.

Nasce come azienda spin-off dell’Università di Bergamo per lo sviluppo di prodotti chimici e la loro ingegnerizzazione su scala industriale. Obiettivo: produrre rivestimenti per la protezione delle superfici dei materiali. Per esempio è stato sviluppato un trattamento chimico che rende le superfici antibatteriche e anti-covid. Al timone, il professore Giuseppe Rosace.

È specializzata nella produzione di accessori in pelle e legno dalle eleganti finiture per il settore residenziale, nautico e alberghiero. Con un fatturato balzato al + 70% nel 2020, ha – tra l’altro – creato una Limited Edition per il Four Seasons di Milano e per il ristorante Da Vittorio, ma anche per yacht, residenze e uffici.

Offre un servizio completo per la realizzazione di prodotti finiti e componenti meccanici per le lavorazioni della lamiera. L’azienda è nata nel 1956, ma ha conosciuto un’incredibile accelerazione nel 2018 su spinta del nuovo Ceo, Miriam Gualini. Ha infatti raddoppiato lo stabilimento produttivo, il numero di dipendenti, con un investimento di dieci milioni di euro, di cui due milioni in nuove tecnologie di lavorazione.

Con dieci milioni di prodotti l’anno, 150 punti vendita nel mondo, 200 dipendenti e 40 milioni di fatturato, Legami è un’azienda di riferimento per gli articoli da cartoleria È sbocciata in un garage di Bergamo, da un’idea di Alberto Fassi, ex consulente della società Kpmg, appassionato di cinghie per libri: quelle che spopolavano fra gli studenti degli anni Ottanta.

È la business unit focalizzata sui temi di advanced analytics e machine learning del gruppo Sorint.Lab, leader europeo nella consulenza per le tecnologie avanzate. Supporta i clienti nella trasformazione delle informazioni in azione, con l’obiettivo di creare ambienti decisionali che integrino big data, ambienti legacy e cloud. È in grado di supportare e gestire la strategia informatica, l’architettura e la governance delle informazioni che consentono ai clienti di analizzare i dati per prendere decisioni, avviare azioni e ottenere risultati.

Figura tra le pioniere italiane nell’offrire connettività e servizi di information communication technology. Realizza le condizioni affinché il cliente ottenga il massimo beneficio dall’impiego delle tecnologie di comunicazione. Sviluppa progetti e proposte operative in tre ambiti d’intervento: soluzioni di connessione, struttura e gestione delle infrastrutture di comunicazione e monitoraggio dell’efficienza operativa e aggiornamento tecnologico. Attiva da 25 anni investe il 24% del ricavato in R&S.

Con sede a Bolgare, è produttore leader di cavi e connessioni BT per l’industria e la distribuzione di energia. Nasce dall’intuizione della famiglia Rota che la fonda nel 1961. Da allora ha conosciuto una continua espansione con acquisizioni in Italia e all’estero. Affermata internazionalmente, conta 600 dipendenti.

Dal 1982 sviluppa e realizza alimentatori elettronici di filo per macchine da tessitura e maglieria. È stata la prima al mondo a realizzare alimentatori elettronici in grado di programmare e mantenere costante la tensione desiderata, oggi in grado di dialogare con sistemi Windows ed Android ed inviare informazioni a cellulari o tablet. Il gruppo ha due consorelle: Elsy e Lgl Hangzhou (Cina). Il percorso di innovazione ed aggiornamento del know-how aziendale passa attraverso un patrimonio tecnologico in evoluzione e tutelato da oltre 200 brevetti depositati.

È una realtà di riferimento nella meccatronica e soluzioni di montaggio speciali. Dal 1983 studia, progetta e costruisce soluzioni su misura per assemblare sia pezzi complessi sia unità molto piccole: tavole rotanti, macchine lineari a pallet liberi, impianti robotizzati e una vasta gamma di moduli standardizzati. Soluzioni destinate a più settori dall’automotive ad accessori per mobili, elettrico, elettronico, medicale, cosmetico, casalinghi ed elettrodomestici, audio, video pc e anche occhialeria, oreficeria, orologeria, accessori moda.

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