Scuola, sbloccate le nomine. Ma restano ancora 3.500 cattedre da coprire- Corriere.it

2022-09-09 18:39:55 By : Ms. xuemei Li

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In molte scuole il corpo docente è incompleto, stesso discorso per personale Ata e amministrativi. Il caso dell’Istituto tecnico Archimede di Treviglio dove mancano 57 docenti su 127 e la data di fine primo quadrimestre è stata già posticipata al 21 gennaio

Le nomine dalle graduatorie provinciali per le supplenze , dalla scuola dell’infanzia alle superiori, sono comparse, sul sito dell’ufficio scolastico territoriale, nella tarda mattinata di ieri. «Ho ricevuto la mail di convocazione, finalmente», «anche per la fascia del sostegno»: i commenti si susseguono sulla pagina Facebook «Docenti terza fascia Bergamo e Provincia», ma la descrizione del gruppo social rende meglio il caos organizzativo del sistema: «Gli insegnanti che aspettano la chiamata».

L’epifania delle nomine arriva sul filo del rasoio, a quattro giorni dal suono della campanella : «Come ogni anno in ritardo e abbiamo già ricevuto oltre 300 segnalazioni. Le stiamo vagliando, non è detto che non vi siano errori sulle assegnazioni e quindi ricorsi », commenta Flavio Cubito , segretario generale della Flc Cgil. L’elenco di maestri e professori che copriranno i posti da precari non è una panacea: in Bergamasca ci sono istituti con la metà delle cattedre non coperte e il rischio è di trovarsi a ottobre con il corpo docente ancora incompleto.

«Nelle scuole dell’infanzia, iniziate lunedì, si vedono già i primi problemi — spiega il sindacalista della Cgil — molti istituti sono sguarniti di insegnanti». In Bergamasca sono circa 3.500 le cattedre precarie da riempire : «Sono una marea di posti — continua Cubito — ma il problema è nazionale». Allargando il focus all’intera Penisola, secondo le stime, mancano 200 mila docenti. «Il reclutamento sta diventando sempre più difficile, i concorsi producono vincitori che coprono appena il 25% dei posti disponibili a ruolo, ne sono stati fatti quattro a livello nazionale e non hanno risolto il problema — prosegue Cubito —, per la scuola primaria si andrà certamente fuori graduatoria».

In parte, i problemi strutturali hanno radici nella formazione: «Il numero di nuovi laureati è di molto inferiore alle richieste del sistema scuola , ci sono oltre 600 posti vacanti alla primaria e 200 iscrizioni per scienze della formazione all’Università di Bergamo — aggiunge il sindacalista —. All’UniBg vengono abilitate appena 300 persone per il sostegno, il risultato è che parte delle cattedre viene assegnata a personale senza competenze specifiche. L’ufficio di Bergamo sta lavorando senza sosta, ma il problema è oltre i confini provinciali e andrà aperto anche il dibattito sugli stipendi , molti professori residenti nel sud Italia non si spostano al nord per 1.200 euro al mese per insegnare alla primaria e 1.400 alle superiori». Lo stesso discorso vale per il personale Ata (i bidelli) e il personale amministrativo: «Mancano ancora circa 400 collaboratori e 250 tecnici e amministrativi — continua il sindacalista — le graduatorie provinciali sono già svuotate, c’è un’enorme difficoltà a reperire il personale visti gli stipendi miseri».

All’istituto tecnico Archimede di Treviglio le cattedre vacanti arrivano al 45% : «Mi mancano 57 docenti su 127 — dice la preside Maria Chiara Pardi — non possiamo pubblicare l’orario delle lezioni e al momento ho consigli di classe con quattro insegnanti su dieci». La scuola inizierà con l’orario ridotto : «La riduzione è soprattutto sul diritto allo studio dei ragazzi a cui devono essere garantite le lezioni — continua Pardi —. La pubblicazione delle graduatorie non è una soluzione immediata, i professori devono presentarsi a firmare, qualcuno rinuncia senza comunicarlo, sono operazioni che richiedono giorni». L’istituto, che solitamente fissa la fine del primo quadrimestre a dicembre, ha già spostato la data al 21 gennaio : «La previsione è che molte classi inizieranno con l’orario definitivo a fine ottobre — prospetta la preside —. Sono molto preoccupata, organizzare la scuola in queste condizioni è molto difficile, negli istituti tecnici come l’Archimede, che hanno un tasso di dispersione di studenti già alto, gli insegnanti servirebbero tutti fin dal primo settembre». L’istituto, che conta 1.500 studenti iscritti — 950 per le lezioni diurne, i restanti nei corsi serali — «sconta» il prezzo della collocazione periferica: «Molti insegnanti supplenti arrivano dal sud e privilegiano le scuole in città e i licei. C’è un problema di reclutamento dei docenti e di valorizzazione degli istituti tecnici e professionali, sono pochissimi gli aspiranti professori per le classi di matematica, fisica, meccanica ed elettrotecnica. L’anno scorso una classe è rimasta per un mese e mezzo senza lezione di meccanica».

«Chi paga le conseguenze del caos organizzativo sono sempre i ragazzi — commenta Monica Ravasio , presidente del comitato genitori bergamaschi — le famiglie non hanno la percezione delle problematiche relative alle nomine, le scoprono all’inizio della scuola con gli orari delle lezioni sballati e i supplenti che non arrivano . Nonostante i proclami del ministero, puntualmente non si riesce a organizzare il sistema. I genitori stanno affrontando anche i problemi nel trovare i testi scolastici, tra difficoltà di reperimento della carta e della stampa».

Le norme Covid e i trasporti

Il ministero ha chiarito nei giorni scorsi le norme relative al Covid, con le mascherine facoltative , il ricambio d’aria costante e il superamento della didattica a distanza . «Le scuole hanno adattato i protocolli alle nuove indicazioni — spiega la preside del liceo linguistico Falcone di Bergamo, Gloria Farisé (per il suo istituto il problema supplenti è limitato a sole cinque cattedre vacanti che conta di colmare con le graduatorie gps) —, ma non butteremo al macero ciò che è stato fatto di buono durante l’emergenza, al Falcone gli accessi a scuola (gli ingressi fisici, non a livello orario) continueranno a essere diversificati e i banchi saranno distanziati con la possibilità di essere uniti nei lavori di gruppo».

S’abbandonano invece gli orari a scaglioni di ingresso e uscita : «Durante l’emergenza non si poteva fare altrimenti — dice Farisé —, ma l’orario canonico permette ai ragazzi di riposare, studiare, dedicarsi ai propri hobby. Chi abita in provincia si ritrovava a pranzare alle 16, non è vita». I bus per il trasporto scolastico tornano al 100% della capienza e al programma d’esercizio 2019: «Certamente la partenza sarà complicata viste le preannunciate carenze nell’organico dei docenti, cercheremo di mettere una pezza e aggiungere mezzi per gli ingressi posticipati e le uscite anticipate», spiega Massimo Locatelli , dell’Autoservizi Locatelli che gestisce i bus sulla tratta Bergamo-Isola e da Dalmine, Osio Sotto, Brembate, Capriate e Trezzo. Il dato definitivo non c’è ancora, «ma il numero degli abbonamenti dovrebbe tornare in linea ai livelli pre Covid — continua Locatelli —, siamo in ritardo di due settimane con la campagna abbonamenti, per via del bonus da 60 euro arrivato solo nei giorni scorsi, ma la percezione è che ci sia un ritorno ai bus ».

Nel 2021 era stato sottoscritto l’80% degli abbonamenti rispetto al 2019 , con le famiglie che erano ricorse all’auto o all’acquisto di scooter per i figli: «Ora però pesa il rincaro sul carburante — continua Locatelli — gli abbonamenti per i bus sono aumentati solo del 5% e l’utenza, per quella che è la nostra percezione, è disposta a spendere un po’ di più per l’efficienza». Certamente il servizio cambierà: «Fino ad ora la capienza era fissata al 70%, gli utenti viaggiavano quasi sempre seduti, con diversi bus di rinforzo — aggiunge Locatelli — ora non ci sono risorse aggiuntive per potenziare il servizio, stiamo introducendo mezzi nuovi con più posti, ma la capienza sarà massima».

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