Ricercatori USA creano il chip 'multiorgano' per testare l'effetto dei farmaci

2022-05-20 20:12:41 By : Ms. Linda Yuan

Notizie per capire, anticipare, migliorare il futuro. No Result View All ResultNotizie per capire, anticipare, migliorare il futuro. Leggi in:  Ricercatori USA creano il chip ‘multiorgano’ per testare l’effetto dei farmaciUn piccolo modello multiorgano del corpo umano (cuore, fegato, ossa, pelle, perfino flusso sanguigno) permetterà di testare i farmaci.di  Gianluca Riccio in Medicina, Tecnologia Share31 Pin8 Tweet20 Send Share5 Share Share4 Il chip multiorgano al lavoro alla Columbia Engineering 3 Maggio 2022 ⚪ Si legge in 2 minuti A A A A Reset I ricercatori dell’Irving Medical Center della Columbia University hanno sviluppato un sistema organ-on-a-chip composto da tessuti umani di cuore, fegato, ossa e pelle e da cellule immunitarie: un mini modello multiorgano del corpo umano. I tessuti ingegnerizzati sono la base dei modelli di malattia: tuttavia, il corpo umano è composto da una varietà di tipi di tessuto che comunicano fisiologicamente. Di conseguenza, gli scienziati stanno cercando di sviluppare sistemi organ-on-a-chip che possano imitare più organi del corpo umano, e fornire ulteriori informazioni sul decorso delle malattie e sull’effetto dei farmaci.Chip multiorgano, il corpo umano miniaturizzato Il sistema multiorgano su un chip ha le dimensioni di un vetrino da microscopio. I vari “mini organi” sono ricavati dalla stessa linea cellulare delle cellule staminali pluripotenti indotte dall’uomo. E sono anche “collegati” tra loro. Come? Da un “flusso sanguigno” di cellule immunitarie.Forse ti interessa anche Tirzepatide, test notevoli: perdita di peso media di 24kg. Addio obesità? Medicinali stampati in 3D in sette secondi Plug & Play, iniettore indossabile che rende i farmaci biologici sempre attivi Nuovo farmaco può evitare le metastasi ‘addormentando’ le cellule tumorali A cosa servirà? A diverse cose: tra le altre, a studiare farmaci antitumorali. Il primo ad essere testato è la Doxorubicina, ampiamente usata e “indiziata” di produrre effetti avversi. Il team ha sviluppato un modello computazionale per simulare assorbimento, distribuzione, metabolismo e secrezione di questo farmaco attraverso i “mini organi” sul chip multiorgano, e ne hanno studiato gli effetti.I risultatigordana vunjak novakovic “Abbiamo individuato alcuni indicatori molecolari precoci di cardiotossicità, il principale effetto collaterale del farmaco. Il chip multiorgano è stato corretto nel prevedere la cardiotossicità e la cardiomiopatia. Fattori che spesso richiedono ai medici di ridurre i dosaggi di doxorubicina o addirittura interrompere la terapia”, dice il leader del progetto Gordana Vunj Vunjak-Novakovic. I modelli computazionali possono essere utilizzati in studi futuri per prevedere con precisione gli effetti di altri farmaci. Di più: per aiutare a interpretare gli effetti negli studi clinici. Il team sta attualmente studiando varianti del chip multiorgano per studiare le metastasi nel cancro al seno e anche alla prostata, gli effetti dell’ischemia su altri organi ed altro ancora. Altri studi riguarderanno l’impatto del Covid sul cuore, sui polmoni e sul sistema vascolare. Tags: Chipfarmaci Post precedente Undefined, Il drone ‘UFO’: silenzioso e a propulsione ionica Prossimo Post A Coreglia passato e futuro della manifattura si danno la mano: tutti a scuola di stampa 3D Collabora Per inviare articoli, divulgare gli esiti di una ricerca o di scoperte scientifiche scrivi alla redazione Domus, pazzesco trimarano a emissioni zero 11628 Condivisioni Share 4649 Tweet 2906 Create celle bio fotovoltaiche ‘rinnovabili’, anzi ’perpetue’ 8219 Condivisioni Share 3286 Tweet 2054 Riciclo plastica, report shock: “non funziona, e non funzionerà mai” 4353 Condivisioni Share 1741 Tweet 1088 Unreal Engine 5, pazzesco: non si distingue dalla realtà 5833 Condivisioni Share 2333 Tweet 1458 Hermeus ci prova: aerei ipersonici da 6000 chilometri orari 2334 Condivisioni Share 933 Tweet 583 ArchivioArchivi Seleziona il mese Maggio 2022 Aprile 2022 Marzo 2022 Febbraio 2022 Gennaio 2022 Dicembre 2021 Novembre 2021 Ottobre 2021 Settembre 2021 Agosto 2021 Luglio 2021 Giugno 2021 Maggio 2021 Aprile 2021 Marzo 2021 Febbraio 2021 Gennaio 2021 Dicembre 2020 Novembre 2020 Ottobre 2020 Settembre 2020 Agosto 2020 Luglio 2020 Giugno 2020 Maggio 2020 Aprile 2020 Marzo 2020 Febbraio 2020 Gennaio 2020 Dicembre 2019 Novembre 2019 Ottobre 2019 Settembre 2019 Agosto 2019 Luglio 2019 Giugno 2019 Maggio 2019 Aprile 2019 Febbraio 2018 Luglio 2017 Aprile 2017 Marzo 2017 Febbraio 2017 Gennaio 2017 Dicembre 2016 Novembre 2016 Ottobre 2016 Settembre 2016 Agosto 2016 Luglio 2016 Giugno 2016 Maggio 2016 Aprile 2016 Marzo 2016 Febbraio 2016 Novembre 2015 Ottobre 2015 Aprile 2014 Marzo 2014 Gennaio 2014 Novembre 2013 Ottobre 2013 Settembre 2013 Agosto 2013 Luglio 2013 Giugno 2013 Maggio 2013 Aprile 2013 Marzo 2013 Febbraio 2013 Gennaio 2013 Dicembre 2012 Novembre 2012 Ottobre 2012 Settembre 2012 Agosto 2012 Luglio 2012 Giugno 2012 Maggio 2012 Aprile 2012 Marzo 2012 Febbraio 2012 Gennaio 2012 Dicembre 2011 Novembre 2011 Ottobre 2011 Settembre 2011 Agosto 2011 Luglio 2011 Giugno 2011 Maggio 2011 Aprile 2011 Marzo 2011 Ottobre 2009 Dai un’occhiata qui: Transumanismo Nanorobot nel sangue per curare infezioni e tumori E' il caso dei "nanobot" ovvero di microscopiche macchine (dimensione di circa 50 nanometri) che la science fiction avevaimmaginato nella... 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Il chip multiorgano al lavoro alla Columbia Engineering

I ricercatori dell’Irving Medical Center della Columbia University hanno sviluppato un sistema organ-on-a-chip composto da tessuti umani di cuore, fegato, ossa e pelle e da cellule immunitarie: un mini modello multiorgano del corpo umano.

I tessuti ingegnerizzati sono la base dei modelli di malattia: tuttavia, il corpo umano è composto da una varietà di tipi di tessuto che comunicano fisiologicamente. Di conseguenza, gli scienziati stanno cercando di sviluppare sistemi organ-on-a-chip che possano imitare più organi del corpo umano, e fornire ulteriori informazioni sul decorso delle malattie e sull’effetto dei farmaci.

Il sistema multiorgano su un chip ha le dimensioni di un vetrino da microscopio. I vari “mini organi” sono ricavati dalla stessa linea cellulare delle cellule staminali pluripotenti indotte dall’uomo. E sono anche “collegati” tra loro. Come? Da un “flusso sanguigno” di cellule immunitarie.

A cosa servirà? A diverse cose: tra le altre, a studiare farmaci antitumorali. Il primo ad essere testato è la Doxorubicina, ampiamente usata e “indiziata” di produrre effetti avversi.

Il team ha sviluppato un modello computazionale per simulare assorbimento, distribuzione, metabolismo e secrezione di questo farmaco attraverso i “mini organi” sul chip multiorgano, e ne hanno studiato gli effetti.

“Abbiamo individuato alcuni indicatori molecolari precoci di cardiotossicità, il principale effetto collaterale del farmaco. Il chip multiorgano è stato corretto nel prevedere la cardiotossicità e la cardiomiopatia. Fattori che spesso richiedono ai medici di ridurre i dosaggi di doxorubicina o addirittura interrompere la terapia”, dice il leader del progetto Gordana Vunj Vunjak-Novakovic.

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