ROMA – Ladybug, con il volto di un impeccabile Brad Pitt, è un sicario. È convito che la sfortuna lo perseguiti e ha deciso di cambiare vita. Basta armi, basta violenza. È arrivato il momento di voltare pagina e risolvere i conflitti con il confronto, il dialogo. Non prima però di un ultimo incarico assegnatogli per coprire un collega inaffidabile. La missione? Sulla carta è semplicissima. Salire sul treno ad alta velocità che da Tokyo arriva a Kyoto e scendere con una valigetta dal contenuto misterioso. Un gioco da ragazzi, direte voi. Peccato che una volta messo piede su quel bullet train le cose per il nostro Ladybug non andranno propriamente lisce. Tutta colpa di un nutrito gruppo di sicari e criminali attratti, per motivi diversi, dalla stessa ventiquattrore.
Adattamento per il grande schermo de I sette killer dello Shinkansen, best seller firmato nel 2010 dallo scrittore giapponese Kōtarō Isaka, Bullet Train è scritto da Zak Olkewicz e diretto da David Leitch, l’ex stuntman (dello stesso Pitt) passato dietro la macchina da presa e diventato ormai una garanzia quando si parla di action (qualcuno ha detto Atomica Bionda o Hobbs & Shaw?). Qui Leitch e Olkewicz prendono il romanzo di Isaka e lo adattano ai parametri di Hollywood, lasciano solo un paio di personaggi giapponesi arricchendo poi il cast di gangster inglesi, assassini messicani e criminali russi.
Un melting pot di delinquenti che fa sembrare Bullet Train un ibrido a metà strada tra un film di Guy Ritchie e uno di Quentin Tarantino. Al centro il tema del destino e della (s)fortuna per oltre due ore di intrattenimento puro e intelligente. Perché Bullet Train, presentato in anteprima al Locarno Film Festival, è uno di quei film capaci – cosa non più così scontata – di lasciare chi guarda incollato allo schermo grazie ad un lavoro di scrittura prima e di regia/montaggio dopo congegnato perché ogni pezzo della sua (intricata) storia si incastrati alla perfezioni e viaggi senza intoppi.
Quasi interamente girato all’interno dei vagoni del treno (ricostruiti in studio), Bullet Train rischiava di essere penalizzato da una scenografia potenzialmente claustrofobica. Invece la dinamicità del racconto e il lavoro di David Scheunemann sugli spazi e di Elisabet Ronaldsdottir in sala di montaggio ha reso il film in continuo movimento esattamente come il convoglio che fa da sfondo allo scontro incessante dei suoi protagonisti. A fare compagnia a Brad Pitt anche Aaron Taylor-Johnson, perfetto in coppia con Brian Tyree Henry, Joey King, Michale Shannon, Bad Bunny e Zazie Beetz. Un cast corale che funziona, diverte, intrattiene e riesce anche a commuovere. Tra un pugno e l’altro…
Qui sotto potete vedere il trailer di Bullet Train:
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